Taxi, Antitrust: “Aumentare numero licenze e flessibilità turni”

L'Agcm ha suggerito alcune misure per migliorare efficienza e qualità del servizio

Per migliorare l’efficienza e la qualità del servizio taxi, l’Antitrust – anche in base a quanto sperimentato in alcuni Comuni – ha suggerito in una nota ufficiale l’adozione di alcune misure correttive. Innanzitutto, sottolinea l’Agcm, occorre adeguare il numero delle licenze alla domanda spingendo l’aumento oltre il tetto del 20% fissato in via straordinaria nel cosiddetto decreto Asset,  adottando in tempi brevi i bandi di concorso pubblico per l’assegnazione delle nuove licenze.

In secondo luogo, sottolinea l’Antitrust, è necessario rendere stabile ed effettivo il monitoraggio sulla qualità del servizio, richiedendo, almeno annualmente, alle cooperative di taxi le informazioni necessarie per stabilire se il numero di licenze attive sia sufficiente a soddisfare la domanda, rendendo pubblico l’esito del monitoraggio. Secondo l’Autorità andrebbero inoltre adottate misure aggiuntive, come la regolamentazione dell’istituto delle doppie guide, l’implementazione del taxi sharing e l’efficientamento dei turni. Infine, nell’ottica di mantenere un adeguato livello del servizio taxi per il trasporto di soggetti portatori di handicap di particolare gravità, i Comuni devono adeguare, laddove necessario, il numero di licenze taxi rilasciate a vetture attrezzate per svolgere questo particolare servizio.

Il rapporto dell’Antitrust si basa, come detto, sulla prima richiesta di informazioni ai Comuni di Milano, Napoli e Roma e alle principali cooperative e piattaforme per la prenotazione dei taxi, inviata ad agosto 2023 al fine di valutare le condizioni di fornitura del servizio e far luce sui gravi disservizi riscontrati dall’utenza, così come sulla seconda richiesta di informazioni, effettuata nel novembre 2023 ai Comuni e alle cooperative di taxi di Bologna, Firenze, Genova, Palermo e Torino.

Codacons: “Semplice richiamo non basta”

“L’Antitrust ha accolto le denunce del Codacons – associazione che da anni denuncia la carenza di taxi nelle principali città italiane – ma non basta: servono sanzioni verso i sindaci che non aumentano le licenze a fronte dell’inadeguatezza del servizio”. Lo afferma l’associazione dei consumatori, commentando la segnalazione odierna dell’Antitrust ai comuni. “Tuttavia un semplice richiamo non basta – afferma il presidente Carlo Rienzi – Dopo l’approvazione definitiva del Dl Asset che contiene semplificazioni e procedure più snelle per l’aumento delle licenze taxi, riteniamo che i sindaci che non aumentano le licenze vadano sanzionati e denunciati per i possibili reati di rifiuto di atti d’ufficio e interruzione di pubblico servizio”.