Si scaldano i motori in vista del cambio della guardia al vertice di Confindustria. Il mandato di Carlo Bonomi è in scadenza ed entro la primavera dovrà emergere, dopo una serie di passaggi, il profilo del successore. E in questo scenario, come in una sorta di palio di Siena, cominciano le mosse dei vari contendenti per il miglior posizionamento ai nastri di partenza.
L’avvio del processo di selezione, a quanto ricostruisce LaPresse, sta già distillando i primi veleni. Il caso più eclatante è quello ligure dove il patron di Erg e presidente del Sole 24ore Edoardo Garrone avrebbe espresso la sua disponibilità a candidarsi, creando però una serie di mal di pancia al presidente di Confindustria Genova Umberto Risso e al Presidente della Liguria, Giovanni Mondini che erano stati tra i primi a sostenere con forza la candidatura dell’altro ligure Antonio Gozzi, patron del colosso Duferco e presidente di Federacciai. Un derby al veleno che sta scuotendo il mondo imprenditoriale ligure con Gozzi da settimane tra i più attivi per la corsa verso Viale dell’Astronomia. Il nome di Garrone sarebbe emerso dopo un incontro promosso da Diana Bracco cui avrebbero partecipato Marco Tronchetti Provera ed Emma Marcegaglia.
La mossa di Garrone avrebbe spiazzato lo stesso Gozzi, ma non lo avrebbe fermato. Gozzi avrebbe infatti confermato di essere ancora più deciso ad andare fino in fondo nella competizione presidenziale anche se dovesse scendere in campo Garrone, da cui si aspettava un sostegno. Gozzi può comunque contare sull’aiuto del past di Confindustria Antonio D’Amato, che porta in dote i voti dell’importante associazione degli industriali di Napoli, oltre all’appoggio delle associazioni manifatturiere come Brescia e Lecco grazie al peso di Giuseppe Pasini past president di Federacciai e suo grande amico. Per Gozzi viene anche data l’associazione di Udine dove il presidente Benedetti avrebbe chiuso un accordo per una vicepresidenza ad Anna Mareschi Danieli, molto vicina al Presidente dell’ICE Matteo Zoppas.
La partita è comunque solo all’inizio. E sono molti i big che stanno valutando l’eventualità di partecipare. In pista potrebbe scendere un peso massimo come il presidente di Confindustria veneto Enrico Carraro, ma anche l’emiliano Emanuele Orsini, uno degli attuali vice di Bonomi che potrebbe godere della spinta dei piccoli imprenditori emiliani. E tra i nomi che circolano ci sono, sempre tra i piccoli, quelli di Alberto Marenghi e Giovanni Brugnoli.
A tessere le fila dovranno comunque essere i “saggi” che saranno nominati nelle prossime settimane e cui toccherà il compito di selezionare le candidature per arrivare alla rosa di nomi che a maggio porterà alla nomina del nuovo presidente degli industriali italiani.