Aperto il 60% dei ristoranti in centro
Negozi e ristoranti aperti a Torino anche ad agosto, in piena estate. Scongiurato l’effetto desertificazione, sia per i turisti sia per i residenti che non sono partiti per le ferie, al quale si assisteva invece fino a qualche anno fa. Nel capoluogo piemontese ad agosto in centro l’offerta nell’ambito della ristorazione vede un 60-65% di locali aperti, mentre per il settore commerciale la percentuale si aggira intorno al 50%. A riferirlo a LaPresse è Maria Luisa Coppa, presidente di Ascom Confcommercio Torino e Provincia, associazione di imprenditori del commercio, del turismo e dei servizi.
“La città è cambiata molto rispetto a 20 anni fa”, spiega Coppa ricordando come Ascom una volta aiutasse l’amministrazione comunale a segnalare negozi aperti, in particolare per le persone anziane rimaste in città. “In questi ultimi anni – aggiunge – grazie all’evoluzione della città e dell’offerta commerciale non è più come prima, perché ci sono negozi di generi alimentari che fanno i turni per cui è sempre garantita l’apertura e ci sono anche forme di distribuzione così ampia per cui è garantito il servizio. Sicuramente l’area del centro è servita di più rispetto alle altre, perché i turisti ci sono anche in questi giorni e perché sono presenti forme diverse di offerta ristorativa, che va dai bar ai ristoranti a catene. Certamente, bisogna considerare nel settore dell’abbigliamento e del commercio che se si devono dare le ferie e i turni di riposo ai collaboratori e bisogna scegliere nell’anno un periodo, questo è quello più gettonato, anche per le famiglie”.
In ogni caso non si va più incontro a chiusure “tali da lasciare sguarnita la città”, rimarca Coppa. Dal punto di vista della ristorazione, “sicuramente non si vede più la desertificazione di una volta. Molti ristoranti sono aperti ad agosto, soprattuto in centro, mentre nelle zone più periferiche è più facile trovare locali chiusi”, sottolinea Maurizio Zito, coordinatore dei ristoratori Epat Ascom. Spostandosi dal centro, a rimanere aperto è circa il 30% dei locali. Per Zito a incidere sono due dati principali: “Una presenza turistica più alta rispetto agli anni passati” ma al tempo stesso “la sensazione è che i torinesi siano partiti molto di più”. Inoltre, si osserva “un’inversione di tendenza con i ristoranti di famiglia che stanno diventando quasi una minoranza, a fronte del prevalere dei gruppi organizzati. In ogni caso, chi inizia ora a fare ristorazione, lo fa con l’intenzione di tenere aperto tutto l’anno”.
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