Il capo della Casa Bianca: "Anche se affrontiamo sfide globali storiche, siamo sulla strada giusta e attraverseremo questa transizione più forti e sicuri"

Torna a calare il Pil degli Stati Uniti, per il secondo trimestre consecutivo. Dopo il -1,6% nei primi tre mesi dell’anno, la prima stima è di -0,9%, alla quale ne seguiranno altre più complete. Già ieri il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, aveva detto di non credere “che gli Stati Uniti siano attualmente in recessione”, un commento che si accoda alle rassicurazioni già arrivate dalla Casa Bianca e dalla segretaria Usa al Tesoro, Janet Yellen, che come Powell aveva sottolineato di avere “un mercato del lavoro molto forte”, elemento incompatibile con uno scenario recessivo.

Usa, comunicazioni del Presidente Joe Biden sull'Inflation Reduction Act of 2022
Usa, comunicazioni del Presidente Joe Biden sull’Inflation Reduction Act of 2022

Lo stesso presidente Joe Biden ha voluto sottolineare che il “rallentamento” dell’economia “non è una sorpresa” mentre la Federal Reserve “agisce per far calare l’inflazione”. Per Biden “anche se affrontiamo sfide globali storiche, siamo sulla strada giusta e attraverseremo questa transizione più forti e sicuri”, sottolineando proprio il dato “storico” sull’occupazione a stelle e strisce con oltre 1 milione di posti di lavoro creati nel secondo trimestre e la disoccupazione ai minimi storici al 3,6%. La spesa dei consumatori, rileva ancora il presidente Usa, “continua a crescere, così come gli investimenti stranieri. Nel secondo trimestre rimane stabile l’indice Usa dei prezzi Pce è aumentato del 7,1%, allo stesso tasso del primo trimestre, mentre il dato core è aumentato del 4,4% rispetto all’aumento del 5,2% del primo trimestre, segnale che forse l’inflazione sta cominciando a rallentare.

Secondo Tiffany Wilding, US Economist di Pimco, questi due trimestri di crescita negativa non sono “sufficienti per essere definiti una recessione dal National Bureau of Economic Research”. Anche Wilding indica che “la crescita dei posti di lavoro è stata forte”, pur con il rischio “l’ulteriore decelerazione necessaria per spingere l’economia in recessione non sia lontana”. Mettere un freno all’inflazione senza azzoppare il ritmo dell’economia Usa è tra le principali preoccupazioni della Federal Reserve, che ieri ha optato per un secondo rialzo dei tassi di riferimento da 75 punti base, che potrebbe rappresentare il picco dell’azione restrittiva della politica monetaria di Powell.

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