Istat: nel 2021 in povertà assoluta 5,6 milioni persone, ai massimi storici

Istat: nel 2021 in povertà assoluta 5,6 milioni persone, ai massimi storici
Several NPO and other groups join and distribute foods and clothes to people who have problems with money and others in Tokyo on Dec. 30, 2021. People could also get advice about their lives and health problems. ( The Yomiuri Shimbun via AP Images )

L’incidenza si conferma più alta nel Mezzogiorno (10,0%, da 9,4% del 2020) mentre scende in misura significativa al Nord (6,7% da 7,6%)

Nel 2021 la povertà assoluta resta a massimi storici toccati nel 2020, anno d’inizio della pandemia dovuta al Covid-19. Sono poco più di 1,9 milioni le famiglie (7,5% del totale da 7,7% nel 2020) e circa 5,6 milioni di individui (9,4% come l’anno precedente) a trovarsi in questa condizione, stando ai dati dell’Istat. La fotografia scatta dall’istituto di statistica evidenzia che l’incidenza delle famiglie in povertà assoluta si conferma più alta nel Mezzogiorno (10,0%, da 9,4% del 2020) mentre scende in misura significativa al Nord (6,7% da 7,6%), in particolare nel Nord-ovest (6,7% da 7,9%). Tra le famiglie povere, il 42,2% risiede nel Mezzogiorno (38,6% nel 2020), e il 42,6% al Nord (47,0% nel 2020). Si ristabilisce la proporzione registrata nel 2019, quando le famiglie povere del nostro Paese erano distribuite quasi in egual misura fra Nord e Mezzogiorno.

Sono poco meno di 1,4 milioni i minori che vivono in povertà assoluta (14,2%). L’incidenza è all’11,1% fra i giovani di 18-34 anni (pari a 1 milione 86mila individui) e rimane su un livello elevato (9,1%) anche per la classe di età 35-64 anni (2 milioni 361mila individui), mentre si mantiene su valori inferiori alla media nazionale per gli over 65 (5,3%, interessando circa 743mila persone). A rimanere elevata è anche la povertà assoluta tra gli stranieri: sono oltre un milione e 600mila le persone a vivere in questa condizione, con una incidenza pari al 32,4%, oltre quattro volte superiore a quella degli italiani (7,2%). Rispetto al 2020 si registra un incremento sia nel Centro che nel Mezzogiorno (rispettivamente 27,5% e 40,3%), mentre al Nord si riduce trainata dal calo per gli italiani.

Peggiora inoltre la condizione delle famiglie con maggior numero di componenti: riguarda il 22,6% tra quelle con cinque e più componenti e l’11,6% tra quelle con quattro. Segnali di miglioramento arrivano invece dalle famiglie di tre (da 8,5% a 7,1%) e di due componenti (da 5,7% a 5,0%). Il disagio è più marcato per le famiglie con figli minori, per le quali l’incidenza passa dall’8,1% delle famiglie con un solo figlio minore al 22,8% di quelle che ne hanno da tre in su. Valori elevati si registrano anche per le coppie con tre o più figli (20,0%) e per le famiglie di altra tipologia, dove spesso coabitano più nuclei familiari (16,3%).

© Riproduzione Riservata