Ddl Concorrenza, Ue: “Adeguare norme balneari a diritto europeo”. Lega: “No a ricatti”

Bruxelles chiede al governo Draghi l'applicazione della direttiva Bolkestein

Per l’Italia la liberalizzazione degli stabilimenti balneari può attendere ma per Bruxelles bisogna fare presto. Nel ddl Concorrenza approvato dal governo sono stati esclusi i settori delle concessioni delle spiagge e dei venditori ambulanti, annosa questione risalente al 2006, anno della direttiva cosiddetta Bolkestein, che ha imposto di applicare regole di mercato libere ai servizi. L’Italia ha più volte rimandato l’applicazione della direttiva, incorrendo nell’avvio di una procedura di infrazione. L’ultimo intervento legislativo è stato la legge 145/2018, voluta dal governo Conte I su spinta della Lega, che ha esteso la proroga delle concessioni di 15 anni, fino al 2033. “E’ prerogativa delle autorità italiane decidere come affrontare il processo di riforma per le concessioni balneari, per la Commissione è importante il contenuto non la forma di questo processo”, ha detto la portavoce dell’esecutivo Ue, Sonya Gospodinova. “E’ importante che le autorità italiane procedano velocemente per portare la propria legislazione in conformità con il diritto Ue e con la giurisprudenza della Corte di giustizia europea”.

Stando alle motivazioni della lettera di messa in mora l’Italia, infatti, non solo ha applicato la direttiva ma non ha rispettato nemmeno la sentenza della Corte di giustizia europea, su un ricorso del Tar Lombardia, che ha stabilito che la normativa e la prassi in vigore in Italia per prorogare automaticamente le autorizzazioni esistenti delle concessioni balneari era incompatibile con il diritto dell’Unione. Da qui l’avvio della procedura di infrazione. Nel frattempo, apprende LaPresse da fonti Ue, il governo italiano ha risposto alla lettera di costituzione in mora e “la Commissione ha analizzato le argomentazioni fornite dalle autorità italiane ed è in contatto con l’Italia”. Il premier Mario Draghi, per non andare contro a un cavallo di battaglia del centrodestra, ha deciso di rimandare la questione, disponendo solo una mappatura delle concessioni demaniali da effettuarsi in sei mesi, che dovrebbe evidenziare anche i casi in cui i canoni sono troppo bassi rispetto al valore di mercato. Lo stesso approccio avuto con la riforma del catasto. Ma per Bruxelles non basta. Non importa lo strumento, occorre allinearsi al diritto Ue. L’applicazione della direttiva metterebbe fine anche alla giostra di ricorsi che coinvolgono gli enti locali che hanno deciso di applicare la normativa europea non rinnovando alcune concessioni. Ma scatenerebbe la ferma opposizione del centrodestra e della Lega in particolare. Il leader del Carroccio ha già cantato vittoria per lo stralcio nel ddl Concorrenza. “La Lega ha evitato il ritorno alla direttiva Bolkestein, che avrebbe messo a rischio il futuro di migliaia di aziende e decine di migliaia di posti di lavoro”, ha esultato. Per i senatori della Lega della Commissione Lavoro “non è con i ricatti o le imposizioni che si affronta o si individua una equa soluzione per il comparto. Il nervosismo che traspare dai palazzi di Bruxelles non aiuta la distensione di una materia complessa. Ora avanti con un sostegno reale alle tante realtà produttive che stanno già programmando la prossima stagione, e che meriterebbero dall’Europa più vicinanza e meno lezioni”. Soddisfatto della difesa delle concessioni anche l’europarlamentare leghista, Massimo Casanova, proprietario dello stabilimento Papeete Beach di Milano Marittima. “Sulla direttiva europea la Lega ha sempre proferito parole chiare. Raccogliamo oggi il risultato della nostra coerenza e della vicinanza, concreta, alle istanze delle imprese italiane”, ha affermato.

Per quanto riguarda i venditori ambulanti, sempre nell’ottica della liberalizzazione dei servizi richiesta dalla Bolkestein, l’intenzione del governo era quella di aprire la gara delle licenze anche a livello europeo. Poi il dietrofront. Almeno per ora. Anche qui “la Commissione è a conoscenza della situazione ed è in contatto con le autorità italiane competenti”, hanno riferito fonti Ue a LaPresse. Per quanto le questioni dei balneari e degli ambulanti non siano incluse nelle riforme previste dal pnrr, rimane l’avvio della procedura di infrazione e il monito di Bruxelles. E non è escluso che un europeista come Draghi non torni sul tema, maggioranza permettendo.