La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen oggi in Italia nell’ambito del tour per l’approvazione, da parte di Bruxelles, dei piani nazionali legati al Recovery fund. La Commissione europea ha promosso il piano: da Bruxelles sono arrivati voti alti al Piano nazionale di ripresa e resilienza assicurando così al nostro Paese 25 miliardi di euro entro luglio. In totale arriveranno gradualmente 191,5 miliardi fino al 2026, che consentiranno di sbloccare riforme importanti e investimenti ingenti.
La presidente della Commissione Ursula von der Leyen si recherà oggi anche in Lettonia, Germania per continuare il suo tour delle capitali Next Generation Eu. La mattina la Presidente inizia la sua giornata a Riga con un incontro bilaterale con Krišjanis Karinš, Primo Ministro della Lettonia. Si recherà poi a Berlino, dove sarà ricevuta da Angela Merkel, cancelliere della Germania. Nel pomeriggio sarà finalmente a Roma dove incontrerà a Cinecittà il presidente Mario Draghi. Von der Leyen visiterà anche diversi progetti che sono o saranno finanziati nell’ambito del Recovery and Resilience Facility. Questi progetti sono attivi nei campi della scienza dei materiali, della gestione dell’acqua, dell’architettura e del design sostenibili in Lettonia, dell’industria cinematografica in Italia e delle soluzioni intelligenti nel settore sanitario in Germania
“Se ci sarà, come credo, l’approvazione del Recovery Plan italiano, quello sarà un bel passo avanti per il nostro Paese. Segno che il governo Draghi ha lavorato bene per far fronte alle richieste molto severe dell’Europa”. A dirlo, in un’intervista a Repubblica, è l’ex premier Romano Prodi. “Quel piano – spiega – è la condizione necessaria per la ripresa. Guai, però, se lo considerassimo la soluzione di tutti i problemi. Per attuare quei progetti occorre un cambiamento radicale del nostro Paese. E non intendo soltanto le riforme che ci siamo impegnati a realizzare: la pubblica amministrazione, il fisco e la giustizia che attendono da decenni. È l’intero sistema produttivo che va trasformato in profondità”.Secondo Prodi, deve cambiare l’economia: “Se pensiamo di fare la rivoluzione ecologica comprando la tecnologia in Cina, le fabbriche chiudono e la gente prende i forconi. Per questo serve un balzo di tutta la nostra struttura produttiva. Il mondo sta cambiando con grande rapidità e dopo la pandemia lo farà ancora più velocemente”.