Milano, 2 apr. (LaPresse) – "Abbiamo urgentemente bisogno che le aziende prendano precauzioni che consentano loro di riprendere la produzione pur contenendo la diffusione dell'epidemia. Se l'arresto durerà più di un mese, le perdite per la produzione raggiungeranno rapidamente dimensioni che vanno ben oltre la crisi delle precedenti recessioni o catastrofi naturali, almeno nella storia dell'Unione europea". Così in una nota l'istituto Ifo. In Italia, un paese "particolarmente colpito" dal coronavirus, Ifo stima che i costi di una chiusura parziale di due mesi ammonteranno a 143-234 miliardi di euro, a seconda di uno scenario più o meno positivo. Il tasso di crescita annuale della produzione si ridurrà invece tra gli 8 e i 13,1 punti percentuali. Se le chiusure, sempre in Italia, si estenderanno a tre mesi, le perdite saliranno a 200–342 miliardi di euro, con una perdita di crescita di 11,2-19,1 punti percentuali. Una sola estensione di una settimana in Italia comporta costi aggiuntivi di 14–27 miliardi di euro e quindi un calo della crescita di 0,8–1,5 punti percentuali. Una proroga da uno a due mesi fa aumentare i costi fino a 108 miliardi di euro, 6,3 punti percentuali di crescita.

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