Milano, 7 nov. (LaPresse) – Non è escluso che si possa trovare una soluzione per evitare che l'industria siderurgica italiana scompaia, ma non è quella di "rimanere arroccati su dei modelli del passato o tentare di perpetuare qualcosa che perde di competitività" come la ex Ilva di Taranto. Lo afferma il presidente di Illy e della Fondazione Altagamma, Andrea Illy, in un video forum con LaPresse a una domanda sul scontro in corso tra Arcelor Mittal e il governo che potrebbe portare a un abbandono del sito da parte della multinazionale frano-indiana. "Queste sono le situazioni – spiega Illy – in cui l'Italia aveva una produzione industriale che non faceva riferimento ad alcun tipo di vantaggio competitivo del Paese, a parte l'affaccio sul mare che è un elemento di vantaggio geografico". Allora, si chiede l'imprenditore, "perché l'Italia dovrebbe produrre metallo, che è un'industria che si sa essere con margini bassissimi e può stare in piedi solo se ci sono volumi farraginosi, e non a caso i leader sono i cinesi e soprattutto gli indiani?". Per Illy "in questi casi qui prima o dopo bisogna fare i conti con il fatto che si va verso un'uscita dal mercato, anche perché si parla di commodity ed è anche molto difficile riqualiquificarsi con un valore aggiunto maggiore con l'innovazione". Il numero uno di Altagamma, che riunisce le imprese dell’alta industria culturale e creativa italiana, spiega che è difficile riposizionarsi nell'acciaio ma "è possibile, nel metallo c'è stata una ventina di anni fa una rivitalizzazione del settore con le 'microferriere', quindi non è escluso che si possa trovare una soluzione, ma non è certo quella di rimanere arroccati su dei modelli del passato o tentare di perpetuare qualcosa che perde di competitività".

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