S&P conferma voto Italia BBB,ma oulook resta negativo. ‘Pil debole’

L'agenzia Usa lascia invariato il rating sul debito sovrano del nostro paese

Standard & Poor's lascia invariato il rating sul debito sovrano dell'Italia a 'BBB', soltanto due gradini sopra quello 'junk', spazzatura, confermando l'outlook negativo. Lo si legge in una nota dell'agenzia di rating diffusa nella tarda serata. Gli economisti di S&P avevano confermato già la valutazione sul merito di credito italiano nello scorso aprile, dopo aver posto, sei mesi prima, le prospettive sul debito in negativo, rinviando di fatto una nuova revisione del rating dopo la presentazione della manovra 2020. Le attese erano per un atteggiamento benevolo. Nel frattempo, infatti, gli scenari sono cambiati e lo spread – che rappresenta gli umori del mercato – è sceso dai 260 di primavera a 130 punti base. Il governo è passato da 'gialloverde' e 'giallorosso', e il Conte bis rassicura maggiormente i mercati per il rapporto migliorato con la Commissione Ue, seppelliti i toni euroscettici dell'esecutivo che era in carica ad aprile.

Tuttavia, non è arrivata una vera e propria promozione. Il Pil "debole", scrive S&P, resta il "principale rischio" per il rating dell'Italia e la tenuta dei suoi conti pubblici. "La debole crescita reale e nominale rimane il principale rischio a medio termine per l'affidabilità creditizia dell'Italia e per il suo percorso fiscale", si legge nella nota dell'agenzia, che sottolinea che "invece di spendere, le famiglie e le aziende italiane continuano a costruire risparmi precauzionali, complicando gli sforzi del settore pubblico per ridurre il debito pubblico". Dall'altra sponda dell'Atlantico gli analisti di S&P dimostrano fiducia nei target su debito e deficit fissati dal governo e ne sottolineano l'intenzione di "coordinare le politiche fiscali ed economiche con i partner Ue". Gli obiettivi fiscali del governo, per l'agenzia, sono "ampiamente credibili, ma le proiezioni sulla crescita nominale sono in qualche modo ottimistiche", spiega il comunicato.

Secondo S&P, che conferma le ultime stime rilasciate soltanto un mese fa in un rapporto sull'eurozona, l'economia italiana si espanderà solo dello 0,1% nel 2019, "riflettendo anche un effetto negativo dal calo del Pil durante la seconda metà del 2018". Inoltre, S&P stima che la crescita riprenderà nel 2020, ma solo a circa lo 0,4% o, comunque, "meno della metà dell'1,1% della crescita del Pil prevista nell'area dell'euro". Intanto, al contrario dell'Italia, la Grecia incassa una vera e propria promozione dagli analisti di S&P, che decidono di alzare il rating di Atene a 'BB-' da 'B', con outlook positivo. L'agenzia cita i miglioramenti dei conti pubblici come motivazione alla base dell'azione sul rating.