Cgil a Congresso. Landini e Colla in corsa per la segreteria. Camusso: “Lavoratori unitevi”

Iniziata a Bari la XVIII assise del più grande sindacato italiano. La relazione di Susanna Camusso che attacca la manovra: "Ci indebita drammaticamente". E lancia per aprile una "grande manifestazione europea"

Con la relazione della segretaria uscente Susanna Camusso, si è aperto a Bari (Fiera del Levante) il XVIII congresso nazionale della Cgil. Con 5 milioni e mezzo di iscritti (la maggior parte pensionati) è il più grande sindacato italiano. In platea 868 delegati, oltre 1.500 invitati (tra cui i segretari di Cisl, Anna Maria Furlan e Uil, Carmelo Barbagallo) e un centinaio di ospiti stranieri che, da oggi a venerdì, discuteranno sul tema "Il lavoro è…".

Lo stesso titolo del congresso sembra indicare l'incertezza in cui si è mossa in questi anni la Cgil, impegnata a difendere diritti, posti di lavoro e salari di chi un impiego ce l'ha ma anche a cercare di aprire un futuro per i giovani che non sia fatto solo di precariato e di partita Iva. L'impresa si è rivelata davvero complicata. Di questo e altro si parlerà in questi giorni e su questo si confronteranno i due candidati alla successione della Camusso: Maurizio Landini, 57 anni, già leader della Fiom e Vincenzo Colla (56 anni, piacentino, segretario confederale). Entrambi fanno riferimento allo stesso documento politico e, quindi, le distanze di merito, tra loro, sembrano piccole: Landini è considerato più "movimentista" e meno legato ai partiti del centrosinistra; Colla è considerato un poco più moderato (ma proprio oggi, in un'intervista a Repubblica, ha parlato della necessità di un "sindacato più radicale") e più vicino al Pd. Per quanto è dato sapere, non c'è un favorito e i delegati sembrano esattamente divisi a metà. Per la prima volta nella storia del sindacato (fondato da Di Vittorio nel 1944 e che ha avuto come segretari, Novella, Lama, Trentin, Pizzinato, Cofferati e Epifani) si entra nel congresso senza sapere chi sarà l leader la settimana prossima. Anche questo è un segno dei tempi.

Il discorso di Susanna Camusso – In Italia "abbiamo bisogno di un sindacato davvero forte e unitario, è una scelta obbligata. Il Paese – prosegue Camusso – ha bisogno di un'altra stagione straordinaria". Serve "una reazione anticiclica" alla manovra, ha detto la segretaria uscente che "ci indebita drammaticamente" senza spingere sugli investimenti. Secondo Camusso la manovra "non ha risorse per gli investimenti, anzi nel 2019 li paralizza e cancella le prospettive per il 2020 e 2021". La segreteria della Cgil se la prende con la flat tax che il governo ha messo in campo "dando a chi ha di più". La leader sindacale sottolinea che "anche la flat sulle partite Iva può creare diseguaglianza". "Ridurre le tasse – spiega ancora Camusso dal palco – non è lo stesso della tassazione equa e progressiva, perché gli effetti sono quelli della mancata redistribuzione e riduce il welfare. Abbiamo detto anche con Confindustria che serve una riforma generale, partendo dall'abbattimento del cuneo fiscale".

"Lavoratori di tutto il mondo unitevi!". Cita il 'Manifesto del Partito Comunista' di Karl Marx e Friedrich Engels la segretaria generale della Cgil: "Va decisa una grande manifestazione europea ad aprile", perché "da troppo tempo non c'è una grande mobilitazione europea: questo ha slegato i legami e favorito solitudini e distanze tra Paesi europei e non, tra lavoratori dell'Est e del'Ovest". "Noi – prosegue Camusso – con Cisl e Uil ci saremo in coerenza alle nostre battaglie, perché memori e convinti di uno slogan che cito non perché è il bicentenario, ma perché è una delle condizioni per far risorgere una sinistra, che oggi è in preda a processi autodistruttivi, e per ridare senso ad una alternativa: 'lavoratori di tutto il mondo unitevi!'". Camusso cita anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che aveva detto che "non bisogna confinare sogni e speranze alla stagione dell'infanzia" per sostenere che "di sinistra, di progresso, di sviluppo di un altro modello possibile ne abbiamo bisogno, e con la radicalità" che "non è estremismo, perché di estremismi sono pieni la destra e il sovranismo". "La radicalità – prosegue la leader sincadale – serve nel guardare il mondo e nel vedere la crisi del multilateralismo"

Il messaggio di Mattarella – "Il lavoro è priorità nelle attenzioni degli italiani, nell'ambito del veloce cambiamento che caratterizza questa fase, sospinto da trasformazioni nelle tecnologie e nei mercati globali. Nessuno può pensare di sottrarsi alla sfida dell'innovazione, ma questa non potrà sottrarsi alla piena tutela della libertà e dignità di ogni persona", si legge nel messaggio inviato dal presidente della Repubblica a Camusso in occasione del congresso. "Il carattere universale dei diritti resta la pietra angolare su cui poggia una democrazia compiuta – ha aggiunto – la necessaria crescita di competitività del nostro sistema produttivo deve avvenire rinnovando, e non rinnegando, i principi del modello sociale europeo".

"Nella storia repubblicana – continua Mattarella – il sindacato è stato protagonista nel promuovere e accompagnare la crescita economica e dei diritti dei lavoratori, con piena responsabilità nazionale anche in momenti molto difficili, sapendo unire il mondo del lavoro al di là degli stessi interessi contingenti".

 "Il mio auspicio – sottolinea – è che nei tempi nuovi questi principi possano ancora alimentare l'azione riformatrice del sindacato, per allargare le opportunità di lavoro, rendendo effettivo il principio di uguaglianza e offrendo nuove, concrete possibilità anzitutto ai giovani. L'occasione mi è gradita per formulare i migliori auguri di buon lavoro".