La Commissione Ue boccia la manovra

La decisione era attesa. Ecco cosa dovrebbe succedere. Possibile una "multa" pari allo 0,2% del Pil. Salvini, prima attacca sulle "letterine da Bruxelles", poi frena: "Non andremo allo scontro". Conte: "Vedremo con Junker". Dombrovski: "L'Italia rischia un periodo di austerità"

Come previsto, la Commissione Ue ha bocciato la manovra italiana. A questo punto l'Unione europea dovrebbe aprirà la procedura d'infrazione contro il nostro Paese. Dopo aver valutato il documento programmatico di bilancio dell'Italia presentato il 13 novembre, la Commissione europea "conferma l'esistenza di un'inosservanza particolarmente grave della raccomandazione rivolta all'Italia dal Consiglio il 13 luglio 2018". Ed ecco il commento del suo presidente Pierre Moscovici: "Il passo di oggi è la conseguenza logica e inevitabile della decisione presa dalle autorità italiane". 

La Borsa, che era partita positiva di circa un punto è scesa di qualcosa, ma si è stabilizzata intorno al mezzo punto sempre in positivo per poi riprendere a salire e chiudere a 18.731 (+1,41%). Anche lo spread è rimasto sotto quota 320, chiudendo a quota 311,3. I mercati, ome sempre succede in questi casi, sembrano aver "scontato" la bocciatura della Ue nei giorni scorsi.

Il punto sul quale si è focalizzata l'attenzione della Commissione è sicuramente il rapporto deficit/Pil previsto dal governo italiano al 2,4% per il 2019 e al 2,1% per il 2020. Per i commissari di Bruxelles e i tecnici Ue, il dato dovrebbe essere più vicino al 3%. E questo è al di fuori dei parametri europei e mette anche l'Unione a rischio di emulazioni da parte di altri Paesi.

Conte – Il premier Giuseppe Conte, appena arrivato alla Camera per un incontro con i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio sulla soluzione che il Governo deve trovare all'impasse sul ddl Anticorruzione smorza i toni: "Ci confronteremo con Juncker sabato sera, come sapete sono invitato a cena. Sarà un confronto spero costruttivo, esporremo e rivedremo le rispettive posizioni e valuteremo come procedere – ha detto a margine della cerimonia per i 95 anni del Cnr – Noi siamo sempre convinti della nostra manovra, della solidità del nostro impianto di politica economica e quindi sarò be disponibile a valutare con lui i passaggi successivi". E sullo spread: "Un presidente del Consiglio che non si preoccupa dello spread sarebbe un irresponsabile. Detto questo bisogna continuare a lavorare, a operare, a realizzare le riforme che fanno bene al Paese. Èil modo più persuasivo per contenere l'innalzamento dello spread". 

Dombrovski – La manovra "non contiene misure significative per rafforzare il potenziale di crescita, anzi, possibilmente il contrario. Il debito italiano rimarrà attorno al 131% per i prossimi due anni" e "non vedo come questo potrebbe aumentare la sovranità economica. Anzi, credo che porterà nuova austerity". Così il vicepresidente della commissione Ue Valdis Dombrovskis parlando in conferenza stampa. "Con quello che il Governo italiano ha messo sul tavolo, vediamo un rischio che il Paese scivoli verso l'instabilità. Spero che questo rischio sia evitato". E il vicepresidente aggiunge considerazioni sul da farsi: "L'unica opzione che abbiamo è seguire le procedure esistenti. Continuiamo a essere aperti al dialogo con l'Italia e dobbiamo anche considerare i tempi per le correzioni prima di prevedere un meccanismo di attuazione più rigorosa in funzione di quello che lo stato ha fatto". 

Tria – Si rammarica il ministro dell'Economia Giovanni Tria. Lo fa attraverso una nota pubblicata sul sito del Mef: "Con rammarico prendiamo atto che la Commissione non ha ritenuto di condividere le ragioni del bilancio programmatico italiano".  "Restiamo convinti – continua la nota – che il documento programmatico di bilancio assicuri il totale controllo dei nostri conti pubblici nei limiti della moderata politica espansiva resa necessaria dal rallentamento dell'economia europea ed italiana che noi vogliamo contrastare. Siamo altresì convinti che garantisca in ogni caso anche l'obiettivo della riduzione del rapporto debito-pil più volte ribadito dal Governo". Poi un "warning" che sembra diretto a entrambe le parti in causa: "Ritengo che la drammatizzazione del dissenso tra Italia e Commissione europea danneggi l'economia italiana e di conseguenza l'economia europea. Questa considerazione è alla base del nostro impegno a continuare il dialogo con la Commissione alla ricerca di una soluzione condivisibile nell'interesse reciproco".

Salvini – Il vicepremier Matteo Salvini non sembra dar molto peso alla bocciatura: "Io ho la casella postale quasi piena". A Bruxelles.ha detto ai margini del convegno "Legalità mi piace",  "sono grafomani che passano il tempo a fare letterine che non facevano quando c'erano manovre economiche che danneggiavano il paese". Poi, il vicepremier, frena: "Non ce l'ho con l'Europa, chiedo rispetto per il popolo italiano e che non mi facciano correre i centro metri con gli scarponi da sci. Non andiamo allo scontro ma al confronto". Ma torna anche a parlare delle "letterine": "E' arrivata la lettera da Bruxelles. Tanto io aspettavo anche quella di Babbo Natale…Ne riparleremo. Comunque risponderemo educatamente". Entrando più nel merito, Salvini aggiunge: "Sono aperto a discutere sugli investimenti, ma non sul deficit o sulla riforma delle pensioni" smentendo così voci su una sua possibile disponibilità a qualche marcia indietro per arrivare a un accordo con Bruxelles.

Di Maio. "Sia noi che l'Europa vogliamo la stessa cosa: ridurre il debito. E l'Unione europea si convincerà che, per raggiungere l'obiettivo, abbiamo scelto l'unica strada che funziona: aiutare le famiglie e le imprese, creare nuove opportunità di lavoro per i giovani. È così che l'Italia finalmente può crescere", ha commentato su Facebook il vicepremier Luigi Di Maio.

M5S: "Ci chiediamo perché la commissione UE apra la procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia che ha sempre rispettato le regole, a differenza di altri Paesi. E le stiamo rispettando anche con questa manovra! Ai cittadini diciamo di non temere perché non arretriamo: non siamo stati votati per realizzare le stesse politiche distruttive dei vecchi governi", lo scrive su facebook Francesco D'Uva, capogruppo del MoVimento 5 Stella alla Camera.

Martina – "Un governo di irresponsabili che distrugge i sacrifici degli italiani e mina il futuro del paese. La manovra va cambiata subito #ladridifuturo". Così su Twitter il Segretario uscente del Partito Democratico Maurizio Martina

Cosa succede adesso  – Appena uscirà la valutazione ufficiale sul documento programmatico di bilancio si potrà capire quali sono i punti sui quali la Commissione avrà basato il suo giudizio. Sicuramente anche il rapporto sull'articolo 126 sul debito del'Italia, che potrebbe segnare il primo passo per l'avvio di una procedura per deficit eccessivo legata al debito.

E' solo l'inizio: l'Ecofin dovrà poi votare l'avvio della procedura – nella riunione di inizio dicembre, o al più tardi in quella di fine gennaio – e chiederà all'Italia di rimediare entro sei mesi. Nel frattempo potrebbe chiedere il pagamento di una sanzione: il nostro Paese in quel caso dovrà accantonare un deposito infruttifero pari allo 0,2% del pil dell'anno precedente.

Una volta scaduto il termine per correggere la manovra, la Commissione e il Consiglio valuteranno l'azione intrapresa, mettendo la procedura in sospeso o in caso contrario intensificandola se lo sforzo messo in campo non verrà giudicato sufficiente. Se venissero adottate misure efficaci per affrontare il disavanzo eccessivo, ma le finanze pubbliche fossero nel frattempo interessate da eventi eccezionali, l'Ue potrebbe acconsentire a un'estensione della scadenza per dare ulteriore tempo per la correzione dei conti pubblici e rivedere le proprie raccomandazioni riflettendo così il cambiamento di scenario per circostanze particolari e motivate.