L'aggiudicazione finale sposatata dal 2 novembre al 30 aprile 2018

Fino alle 18 di lunedì, compagnie aeree e fondi finanziari possono presentare un'offerta vincolante per l'acquisto di Alitalia. Si sa che Ryanair si è sfilata dalla corsa, si dice che Lufthansa e fondi americani sarebbero interessati

Si è parlato dell'ipotesi di comprare solo una parte dell'ex aerolinea di bandiera. E' un'ipotesi che il Governo vuole scongiurare. Nel progetto originario, dopo le offerte di oggi, era prevista l'aggiudicazione finale il 2 novembre. Ma il Consiglio dei ministri di venerdì scorso ha ritenuto opportuna "una proroga tecnica" della conclusione della gara al 30 aprile 2018, quando ci dovrebbe essere un nuovo esecutivo.

La settimana scorsa, nel decreto fiscale collegato alla manovra, si è decisa quindi la proroga del termine della gara, che proseguirà fino alla prossima primavera. Parallelamente, si permetterà all'ex compagnia di bandiera di tenere i soldi che le erano stati prestati dallo Stato (600 milioni di euro, con un tasso del 9,75%), e di averne altri (300 milioni). Questi denari, che in teoria dovevano essere restituiti il 2 novembre, serviranno a "garantire la continuità del servizio di trasporto aereo sino all'effettivo trasferimento dei complessi aziendali", ha spiegato Palazzo Chigi in una nota. Nuova scadenza per la restituzione: fine settembre 2018.

Nell'illustrare la doppia proroga, il ministero dello Sviluppo economico ha dato, in un comunicato, queste tre ragioni: a) il procedimento di gara si è svolto in un contesto caratterizzato da una serie di accadimenti straordinari nell'ambito del settore del trasporto aereo, quali il dissesto di Air Berlin, il fallimento di Monarch Airlines e la crisi operativa di Ryanair, che stanno modificando le dinamiche strategiche del settore; b) è presumibile che si renda necessario un tempo più lungo di trattativa per finalizzare al meglio le proposte degli interessati, in particolare nel caso in cui le offerte non siano corrispondenti al bando di gara; c) l'imminente scadenza del termine indebolisce il potere contrattuale della amministrazione straordinaria che avrebbe meno di un mese per concludere il negoziato.

"E' indispensabile poi garantire già da oggi la piena tranquillità operativa della Compagnia – spiegano ancora dal ministero – anche nel periodo transitorio di 4-6 mesi (necessario per le procedure autorizzatorie, prima tra tutte quella antitrust che deve dare luce verde all'aggiudicatario)". Questo periodo transitorio "intercorrerà tra l'aggiudicazione e la effettiva immissione dell'acquirente nel possesso e nell'esercizio delle attività aziendali" e "potrebbe svolgersi in un periodo in cui il Governo è autorizzato ai soli atti di ordinaria amministrazione", anche perché ormai le elezioni dell'anno prossimo si fanno sempre più vicine. Viene sottolineato che l'intervento dello Stato "è un finanziamento oneroso che sarà rimborsato dalla procedura, con interessi fissati peraltro ad un tasso molto elevato". Al ministero assicurano che "rimane ferma intenzione dell'esecutivo di procedere il più rapidamente possibile alla cessione della compagnia", ma il timore ora è che le offerte non siano corrispondenti al bando di gara. E il dossier Alitalia, in ogni caso, sarà ereditato dal prossimo governo. 

"Oggi sarebbe stato un giorno decisivo per le sorti di Alitalia ma come naturale che fosse in un mercato di squali, tutte le offerte presentate sono al ribasso e vanno ad impattare negativamente sul futuro occupazione dei suoi dipendenti", così Paolo Capone, Segretario Generale UGL, ha commentato così le offerte presentate da diverse compagnie aeree per l'acquisto di Alitalia. "Siamo d'accordo con il Governo per aver prolungato i termini per la presentazione delle offerte, con l'obiettivo di gestire al meglio le trattative e salvaguardare i quasi 12mila dipendenti. Tuttavia, reputo inadeguata l'offerta di Lufthansa, che vuole acquisire solo la parte aviation di Alitalia e il traffico italiano con il conseguente dimezzamento del personale, il che prevede circa 6mila esuberi. L'ipotesi tedesca non andrà a migliorare la compagnia nella sua totalità ma mira ad alleggerirla dei suoi dipendenti fissi e stagionali. Questo, sarebbe un ennesimo fallimento per il nostro Governo che dovrebbe puntare ad una nuova Alitalia, senza compromettere o sacrificare i suoi dipendenti, visti anche gli investimenti che, in questi ultimi mesi, sono stati fatti per salvare la compagnia. Si preannuncia un inverno molto difficile dal punto di vista economico e strategico per Alitalia. L'UGL sarà al fianco dei lavoratori, parte debole e vulnerabile di questa ennesima crisi italiana."

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