Fca, record utile e investor day. Marchionne: stessi tempi uscita

L'amministratore delegato.di Fca annuncia la presentazione di un piano industriale per il 2018-2022

Fca terrà un investor day "nella prima metà del 2018". Lo si legge nelle slide sui conti al 30 giugno presentate dal chief financial officer del gruppo, Richard Palmer, nella conference call con gli analisti. Nel corso della giornata Fca alzerà il velo sul piano industriale al 2022. L'amministratore delegato di Fca, Sergio Marchionne: ha annunciato: "Nel prossimo semestre faremo capire al mercato cosa possiamo fare tra il 2018 e il 2022", senza rispondere all'eventuale scorporo di marchi come Alfa Romeo o Maserati. "Non esistono restrizioni industriali, strutturali o di ingegneria che non permettano a Maserati e Alfa Romeo di stare assieme. Questo non significa molto. Non voglio discutere altro in termini di disaggregaione del gruppo", ha detto il top manager. 

La scadenza per l'uscita di Marchionne, "non cambia, non sarò qui a presentare i conti del 2019". L'a.d. ha indicato più volte l'assemblea del 2019, sui conti del 2018, come termine ultimo del suo mandato di capo azienda. "Certo, se spuntasse una questione importante sarebbe inevitabile rimanere", ha ammesso Marchionne in via ipotetica. Ma, ha proseguito il manager con il maglioncino, "sono fiducioso che troveremo il successore".

Dal 2019 saranno disponibili dei modelli elettrici di Maserati. La casa del Tridente, ha spiegato Marchionne, "è una parte integrante del gruppo e una parte integrante della strategia di elettrificazione del gruppo".

L'analisi del II trimestre – Fca riporta nel secondo trimestre del 2017 un Ebit adjusted record per il secondo quarto di fila a 1,9 miliardi di euro, in progresso del 15%, con margine in crescita di 90 punti base al 6,7%. Lo riferisce la nota con i conti del gruppo. Nel secondo quarto del 2016 l'utile operativo adjusted si era fermato a poco più di 1,6 miliardi. L'utile operativo beneficia dei miglioramenti in Maserati, America Latina, Europa e Medio Oriente e componentistica, con "l'ottima performance" che prosegue in Nord America. Oltre al margine di gruppo, che rappresenta un record, quello di Maserati è più che raddoppiato dal 6,2% al 14,2% e il margine dell'area centro-nordamericana è in aumento di 50 punti base al livello record di 8,4%. Nel primo semestre l'utile operativo adjusted è stato pari a 3,402 miliardi di euro, in aumento del 13% su anno. 

La quota di mercato negli Stati Uniti si è attestata al 12,4%, in linea con il primo trimestre 2017, ma in calo di 30 punti base rispetto al secondo trimestre 2016, principalmente per effetto dell'uscita di produzione dei modelli Chrysler 200, Dodge Dart e Jeep Patriot. Il calo delle consegne del 14% a 576 mila vetture è dovuto principalmente al programmato riallineamento della capacità produttiva e al passaggio alla nuova Jeep Compass. In America Latina, la quota di mercato in Brasile è in lieve calo al 17,6%, con un miglioramento in Argentina dall'11,5% al 12,6%. L'aumento delle consegne del 18% a 132 mila unità è attribuibile principalmente alla nuova Jeep Compass. Nella regione Asia-Pacifico, si registra una crescita delle consegne complessive del 43% a 80 mila per il traino dalla produzione in loco di Jeep tramite la joint venture in Cina.

La quota di mercato in Europa (Eu28+Efta) per le autovetture è in aumento di 40 punti base al 7,2% (-20 punti base al 29,0% in Italia) e in aumento di 20 punti base al 13,2% per i veicoli commerciali leggeri (41,1% in Italia, in calo dal 43,9%). L'aumento delle consegne (+8% a 395 mila) è guidato principalmente dalla nuova famiglia della Fiat Tipo e dai nuovi modelli Alfa Romeo Giulia e Stelvio. Per quanto riguarda Maserati, le consegne pressoché raddoppiate, trainate dal Levante; incrementi in tutti i principali mercati: Europa (+93%), Cina (+146%) e Nord America (+50%). La componentistica vede i ricavi netti aumentare nel secondo trimestre del 9% a 2,65 miliardi per effetto dei maggiori volumi per tutti e tre i business.