Ripresa tra alti e bassi, cassa integrazione cala rispetto 2016

Ma tra marzo e febbraio la richiesta delle imprese di accedere alla cig è salita del 10,4%

Luci e ombre sulla cassa integrazione. Se, infatti, le ore autorizzate dell'ammortizzatore sociale sono scese del 25,6% a marzo rispetto allo stesso mese del 2016, dall'inizio dell'anno risultano in aumento. In particolare, tra marzo e febbraio la richiesta delle imprese di accedere alla cassa è salita del 10,4%. "A marzo si stimano oltre 230 mila posti di lavoro salvaguardati dall'ammortizzatore", spiega il segretario confederale della Uil, Guglielmo Loy. Secondo i dati dell'Osservatorio dell'Inps, nel mese scorso sono state 39,1 milioni le ore autorizzate, contro 52,6 milioni di marzo 2016.

In particolare, diminuisce il ricorso alla cassa integrazione ordinaria. Le ore autorizzate a marzo sono state 10,6 milioni, in calo del 39,2% annuo, con una caduta del 46,5% nell'industria e del 4,2% nell'edilizia. La flessione dell'ultimo mese, precisa lo stesso istituto previdenziale, risente del blocco autorizzativo disposto dal governo nel 2015. La variazione mensile di marzo, infatti, è pari a un incremento del 4,3%.

Le ore di cassa integrazione straordinaria autorizzate a marzo sono state 22,1 milioni, con una diminuzione del 28% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, che aveva registrato 30,8 milioni di ore autorizzate. Rispetto a febbraio si registra una crescita congiunturale del 2,7%. Gli interventi in deroga sono ammontati a 6,3 milioni di ore autorizzate, registrando un incremento del 44,8% se raffrontati con marzo 2016, mese nel quale erano state autorizzate 4,4 milioni di ore. L'aumento mensile della cassa in deroga è del 72,7%.

"Il 56,7% delle ore del mese – spiega Loy – è assorbito dalla cassa integrazione straordinaria (con un aumento del 2,7% rispetto al mese di febbraio), mentre la cassa integrazione ordinaria assorbe il 27,1%. I dati mostrano quindi una palese sofferenza di nuove aziende che accedono all'ammortizzatore sociale". Il sindacalista della Uil precisa ancora che "rispetto alla cassa in deroga, la crescita è fortissima" ed è dovuta "sostanzialmente agli ultimi stanziamenti dei residui non spesi negli anni precedenti e utilizzabili anche nell'anno 2017".

Il dato di marzo sulla cassa integrazione non è l'unico contrastante. La ripresa nel Belpaese dà infatti segnali di accelerazioni e rallentamenti. Secondo il Centro studi di Confindustria l'economia italiana "rimane sul percorso di lento e altalenante recupero intrapreso all'inizio del 2015". Gli indicatori qualitativi, spiega ancora il Csc, "sono molto migliorati e suggeriscono che sia in atto un'accelerazione", mentre le statistiche quantitative finora "non confortano questa prospettiva". Anzi, viale dell'Astonomia vede un rallentamento della produzione nel primo trimestre del 2017.