Spread oltre i 200 punti, Milano apre in moderato ribasso

Il differenziale tra Btp e Bund tedeschi al massimo da tre anni, sui mercati pesano incertezze in Usa e nell'Eurozona

Ha aperto in negativo la Borsa di Milano, con l'indice Ftse Mib che perde lo 0,27% a 18.642,38 punti. Una debolezza ampiamente prevista  in scia alla debolezza di Wall Street ieri sera e dei listini asiatici questa mattina. La piazza azionaria di Tokyo ha chiuso in calo dello 0,35% a causa del continuo rafforzamento dello yen nei confronti del dollaro ma anche dell'euro, sulle incertezze politiche in Usa e nell'Eurozona. In particolare in Francia, dove il candidato Francois Fillon rischia di ritirarsi dalla corsa alle presidenziali, lasciando spazio agli altri candidati rivali, tra cui Marine Le Pen, che ha promesso entro sei mesi dall'elezione un referendum per l'uscita dalla Ue.

SPREAD. Apertura in rialzo a 202 punti base per lo spread tra Btp e Bund tedesco, con il tasso del decennale italiano al 2,37% sul mercato secondario. Continua a salire anche il differenziale francese, a 78 punti. Lo spread spagnolo si attesta a 141 punti.

IN EUROPA. Partenza in leggero calo per le Borse europee, in scia alla debolezza di Wall Street ieri sera e dei listini asiatici questa mattina. In avvio a Francoforte il Dax scivola dello 0,09%, a Parigi il Cac40 cede lo 0,32% mentre a Londra l'indice Ftse rimane sulla parità con un -0,02%.

L'agenda macro di oggi prevede il dato che misura i prezzi delle abitazioni in Gran Bretagna. Nel pomeriggio in arrivo i numeri a stelle e strisce relativi la bilancia commerciale, il cui deficit è visto sostanzialmente stabile a quota 45 miliardi di dollari. Per quanto riguarda l'Italia, oggi l'Istat diffonderà la nota mensile sull'andamento dell'economia italiana, mentre nei palazzi di governo si terrà l'audizione del ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, sul dialogo con l'Ue su conti. A livello societario, oggi in programma i conti di FinecoBank e Yoox.

DRAGHI: PAURA DAL PROTEZIONISMO.  Intanto Mario Draghi lancia l'allarme sui possibili effetti di un nuovo protezionismo."Guardiamo con preoccupazione ad annunci di misure protezionistiche", ha detto ieri il presidente della Bce a un europarlamentare che gli chiedeva a proposito delle possibili misure protezionistiche dagli Stati Uniti, con il nuovo presidente Donald Trump, e da Londra con la Brexit. Draghi ha ricordato che "l'Ue è nata basandosi sul concetto del libero scambio". In merito a un allentamento della regolamentazione finanziaria, che potrebbe arrivare con Trump, Draghi si è detto "molto preoccupato" perché "non è il momento". Il banchiere centrale ha precisato tuttavia che bisognerà aspettare l'eventuale attuazione di quanto annunciato, prima di giudicare.

La nostra politica monetaria "non è mirata allo spread, ma alla stabilità" e "non c'è alcuna presunta disuguaglianza nel trattamento dei vari Paesi" dell'eurozona, ha dichiarato, rispondendo agli Europarlamentari. "Il nostro programma di acquisto rispecchia i limiti del mercato dei capitali", ha precisato Draghi. "I benefici della nostra politica" monetaria accomodante "superano chiaramente i potenziali effetti collaterali" e "questi ultimi sono meglio affrontati, se necessario, attraverso altre politiche", ha detto inoltre il presidente della Bce, parlando di fronte alla commissione Affari economici e monetari dell'Europarlamento. "Come ho appena sostenuto, la nostra politica monetaria è stata fondamentale nel sostenere la ripresa in atto", ha aggiunto Draghi. "Andando un passo avanti: le nostre misure hanno svolto un ruolo chiave nel mantenimento della stabilità nella zona euro, che include la stabilità finanziaria".