Sul capitolo banche il ministro sostiene che i "venti miliardi" stanziati "sono più che abbondanti"

"Vedremo se sarà il caso di prendere misure ulteriori per sostenere i conti pubblici ma come ho sempre detto la via maestra per abbattere il debito è la crescita". Parola del ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, che, intervistato dal Tg3, aggiunge: "Bruxelles ci ricorda che l'Italia ha un debito troppo alto e questo lo sappiamo tutti, che non è sceso quest'anno perché purtroppo siamo stati in deflazione nel 2016 e le condizioni di mercato non ci hanno permesso di completare il programma di privatizzazioni. Tale programma quest'anno prenderà di nuovo quota e inoltre ci aspettiamo una crescita più elevata anche dal punto di vista nominale", ha aggiunto Padoan.

Secondo il ministro, inoltre, "i venti miliardi" messi a salvaguardia delle banche "sono più che abbondanti se si tiene conto di quali sono i punti delicati del settore che tra l'altro sta dando segni di vitalità". I soldi stanziati "aumenteranno il debito in misura temporanea e saranno restituiti all'Italia una volta conclusi i piani di ristrutturazione, quando lo stato potrà rivedere le partecipazioni e sono sicuro che lo farà con profitto".

Per quanto riguarda gli annunci del Fmi – che ha deciso di tagliare le stime sul Pil italiano al +0,7% nel 2017 e al +0,8% nel 2018, a fronte dei rispettivi +0,9% e +1,1% previsti solo nello scorso ottobre – Padoan si dice "un po' stupito perché le ragioni esposte sono l'incertezza politica – secondo me difficile da argomentare alla luce del risultato del referendum e del nuovo governo in continuità con il precedente – e i problemi con le banche, e anche qui non sono d'accordo perché il governo ha preso misure contro i rischi che comunque erano minimi". "Io non sono d'accordo", ribadisce il ministro dell'Economia.

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