In settimana la società presenterà ricorso contro la decisione della Commissione europea

Apple lancerà questa settimana la sua sfida legale alla richiesta di restituzione di tasse arretrate all'Irlanda per 13 miliardi di euro che le è stata avanzata dall'Unione europea. Lo riferiscono alcuni dirigenti, spiegando che l'azienda sosterrà che le autorità europee hanno ignorato il diritto societario e i pareri degli esperti fiscali, scegliendo deliberatamente un metodo per massimizzare la penale. In un'intervista rilasciata a Reuters nella sede Apple di Cupertino, il general counsel Bruce Sewell e il chief financial officer Luca Maestri hanno spiegato che la società intende presentare nei prossimi giorni ricorso presso la Corte di giustizia dell'Unione europea contro la decisione comunicata il 30 agosto dalla Commissione Ue. "Apple non è un'anomalia in nessun senso che possa contare per la legge. Apple è un bersaglio conveniente perché genera un satto di titoli. E permette al commissario di diventare il Danese dell'anno 2016", ha dichiarato Sewell, riferendosi al titolo assegnato il mese scorso alla commissaria Margrethe Vestager dal quotidiano Berlingske.

Il piano di Apple è quello di sostenere davanti alla corte che la Commissione ha commesso un errore quando ha stabilito che le sedi centrali delle unità registrate in Irlanda di Apple Sales International (Asi) e Apple Operations Europe esistevano solo su carta. Secondo Sewell, nello specifico, il fatto che un soggetto sia una holding senza dipendenti non significa che sia inattivo, dal momento che potrebbe essere gestito attivamente dai dipendenti della società madre. "Quindi quando Tim Cook, che è il ceo della nostra azienda, prende decisioni che hanno impatto su Asi, la Commissione dice che non le interessa perché è un dipendente di Apple e non di Asi. Ma dire che in qualche modo Tim Cook non può prendere decisioni per Asi è un'affermazione completamente sbagliata dal punto di vista del diritto societario", spiega il manager.

Secondo Maestri, inoltre, la Commissione avrebbe sovrastimato l'importanza del quartier generale europeo della società a Cork, nel sud dell'Irlanda. Il cfo definisce "una teoria assurda" quella per chi "la base sulla quale dovremmo pagare le tasse in Irlanda è essenzialmente quella data da tutti i profitti che generiamo al di fuori degli Stati Uniti. In un posto dove non si da ingegnerizzazione e che non genera alcuna proprietà intellettuale per noi". Apple si agura ora che il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, attui riforme per contrastare l'elusione fiscale che ha portato le aziende statunitensi a portare fuori dal Paese migliaia di miliardi di dollari di profitti. L'Europa, ragiona Sewell, opera nell'ambito di un sistema fiscale localizzato, mentre gli Usa hanno un sistema differito a livello globale. "La differenza tra i due – afferma il manager – crea esattamente il tipo di appiglio che la Commissione è stata in grado di sfruttare".

Intanto il Dipartimento delle Finanze del governo irlandese ha reso note le linee principali sulle quali si basa la richiesta di annullamento della decisione della Commissione europea. "L'Irlanda – precisa il Dipartimento sul proprio sito web – non ha dato un trattamento fiscale a Apple. L'ammontare totale delle tasse è stato pagato e non è stato fornito alcun aiuto di Stato. L'Irlanda non fa accordi con in contribuenti".

Nel documento diffuso oggi da Dublino si legge che "la Commissione ha compreso male i fatti rilevanti e la legislazione irlandese". Una affermazione, questa, sviluppata poi in otto punti: "La Commissione ha applicato scorrettamente la legge sugli aiuti di Stato", "La commissione ha applicato in modo sbagliato il principio di piena concorrenza", "La commissione ha concluso erroneamente che il trattamento fiscale di Asi e Aoe non era coerente col principio di piena concorrenza", "La linea alternativa di ragionamento della Commissione fraintende il diritto irlandese", "La Commissione non ha seguito nel modo giusto le procedure richieste", "La Commissione invoca erroneamente nuove regole legali"; "La Commissione è andata oltre i propri poteri e ha interferito con la sovranità fiscale nazionale", "La Commissione non è riuscita a fornire ragioni valide per la propria decisione".

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: