L'indice Ftse Mib ha registrato guadagni intraday superiori al punto e mezzo percentuale, per poi ritracciare
Seduta in chiaroscuro per Piazza Affari. L'indice Ftse Mib ha registrato guadagni intraday superiori al punto e mezzo percentuale, per poi ritracciare nell'ultima mezz'ora di negoziazioni, zavorrato dal ribasso dei titoli bancari. Se da un lato l'avvio della giornata era stato segnato positivamente dalla notizia sull'accordo fra i Paesi Opec sul taglio della produzione di petrolio, dall'altro il newsflow negativo proveniente dalla Germania ha tarpato le ali al guizzo del Ftse Mib, cha ha chiuso a 16.338,78 punti, in rialzo dello 0,72%.
Sugli scudi i titoli petroliferi, gli unici a mantenere tono durante tutto il corso della sessione. Si è distinta in modo particolare Tenaris, che ha chiuso a 12,51 euro in rialzo del 9,35%. In luce anche Saipem, +5,41% a 0,366 euro ed Eni, +4,62% a 12,92 euro. Sul fronte dei bancari hanno gravato le notizie sui due colossi tedeschi, Deutsche Bank e Commerzbank. Fra i listini del Vecchio Continente il Dax è stato l'unico indice a registrare una chiusura negativa, penalizzato dalle difficoltà finanziarie e non solo dei due maggiori istituti bancari del Paese.
In questo quadro, risultano fortemente penalizzati i titoli di Ubi Banca, che perde il 2,78% a 2 euro. Vendite anche su Mps (-2,69% a 0,188 euro), su Unicredit (-1,36% a 2,04 euro), su Intesa Sanpaolo (-0,54% a 1,85 euro) e su Bpm (-0,95% a 0,334 euro). Guadagna invece lo 0,80% a 2,01 euro il Banco Popolare. Al di fuori del settore bancario si sono infine registrate forti vendite su STMicroelectronics, che ha chiuso con una flessione del 3,24% a 7 euro.
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