Bancari sotto pressione: Popolare di Milano ha ceduto il 2,75%, Intesa SanPaolo l'1,15%

Piazza Affari ha chiuso in ribasso, ma lontano dai minimi intraday, in scia alla scarsa vena del comparto bancario che ha sofferto principalmente per le indiscrezioni circolate in Germania su Deutsche Bank. A Francoforte il titolo DB ha aggiornato i minimi storici: secondo i rumors della stampa tedesca il governo Merkel avrebbe negato nel corso del weekend appena trascorso l'ipotesi di erogare aiuti pubblici a Deutsche Bank, condizione che di fatto lascia aperta un'altra strada, ossia un possibile aumento di capitale della società, con effetti diluitivi per gli attuali azionisti. Indiscrezioni smentite con decisione dalla banca stessa. L'altro settore sotto pressione è il petrolifero alla vigilia del meeting Opec ad Algeri, con gli analisti che temono un altro nulla di fatto. In questo quadro a Piazza Affari l'indice Ftse Mib ha chiuso con un ribasso dell'1,58% a 16.192 punti.

Banche sotto pressione: Popolare di Milano ha ceduto il 2,75% a 0,336 euro, Intesa SanPaolo l'1,15% a 1,973 euro e Unicredit il 3,63% a 2,07 euro. In controtendenza Mps (+1,43% a 0,191 euro) dopo le indiscrezioni del fine settimana de Il Corriere della Sera, secondo cui alcuni fondi del Qatar saterebbero valutando un investimento da 1 miliardo di euro nella ricapitalizzazione della banca senese. "L'interesse sembra molto preliminare visto che restano da chiarire in termini dell'eventuale conversione dei subordinati in equity e l'entità dell'aumento di capitale sul mercato", hanno spiegato gli analisti di Equita.

Nel giorno di apertura del summit informale dell'Opec ad Algeri, con gli analisti che temono un altro nulla di fatto, le vendite hanno prevalso sul comparto petrolifero: Saipem ha perso il 3,97% a 0,355 euro e Eni ha ceduto l'1,83% a 12,37 euro. Spunto di Recordati (+3,38% a 28,43 euro) in scia ai rumors che vedono l'interesse di gruppi cinesi per la società farmaceutica italiana che ha visto lo scorso mese la scomparsa dell'ad Giovanni Recordati. I gruppi interessati a Recordati sarebbero Shanghai Fosun Pharmaceutical Group e Luye Pharma. La posizione della famiglia Recordati, che controlla il 51% del capitale, sarebbe di valutare soltanto possibili alleanze geografiche di prodotto escludendo la vendita del controllo societario.

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