Piazza Affari ha chiuso in rialzo in una seduta ancora caratterizzata da tante storie societarie. Sul listino milanese, dopo i conti trimestrali, hanno spiccato il volo Telecom Italia e Stm, mentre tra le banche le vendite hanno colpito Unicredit. Gli investitori sono in attesa delle riunioni delle Banche centrali. Questa non ci si attende un innalzamento dei tassi d'interesse da parte della Federal Reserve, ma il mercato proverà a carpire qualche novità sulle prossime mosse di politica monetaria dell'istituto guidato da Janet Yellen. Venerdì invece si riunirà la Bank of Japan: questa mattina la Borsa di Tokyo ha sfruttato le indicazioni circa l'intenzione del governo Abe di varare un pacchetto di stimo fiscale da circa 265 miliardi di dollari. In questo quadro a Piazza Affari l'indice Ftse Mib ha guadagnato lo 0,99% a 16.863 punti.
Balzo di Telecom Italia (+7,79% a 0,747 euro), dopo aver riportato risultati trimestrali migliori delle attese e aver rivisto al rialzo la guidance sull'Ebitda domestico. Il gruppo tlc ha archiviato il primo semestre con un utile netto pari a 1,02 miliardi di euro, in decisa crescita rispetto ai 33 milioni dello stesso perodo dello scorso anno. A sorprendere il balzo dell'Ebitda nel secondo trimestre che è salito del 25,4% a 2,01 miliardi. Su di giri Stm (+10,46% a 6,495 euro), dopo aver riportato nel primo semestre del 2016 un margine lordo salito al 33,6% dal 33,5% dello stesso periodo dello scorso anno. Nel solo secondo trimestre il margine lordo si è attestato al 33,9%, i ricavi a 1,7 miliardi di dollari e l'utile per azione a 0,03 dollari. Gli analisti hanno apprezzato le previsioni per il terzo trimestre con il gruppo dei semiconduttori che si aspetta una crescita dei ricavi pari al 5,5%.
Nel comparto bancario le vendite hanno colpito Unicredit (-4,10% a 2,15 euro) dopo lo stop alle trattative con il Banco Santander per la fusione tra Santander Asset Management e Pioneer, la controllata di Unicredit attiva nell'asset management Male anche FinecoBank (-4,21% a 5,455 euro), visto che il mercato non sembra escludere un'altra cessione di quota della controllata. Gli acquisti hanno invece premiato gli altri titoli del comparto bancario: Montepaschi ha guadagnato il 2,66% a 0,289 euro, Popolare dell'Emilia Romagna il 4,60% a 3,592 euro, Popolare di Milano il 5,57% a 0,445 euro, Banco Popolare il 2,45% a 2,512 euro.