L'approfondimento annuale ci consegna le attuali caratteristiche del Paese: più sovrappeso, cresce età pensione

Un'Italia in chiaroscuro tra alti e bassi quella che emerge dal Rapporto 2016 dell’Istituto di statistica Istat, che, presentato oggi, mostra gli enormi cambiamenti cui è andata incontro l'Italia. Cresce l'età media dei pensionati ma anche la speranza di vita degli italiani, che hanno spesa Welfare superiore a media Ue e che sono più sovrappeso di una volta. Calano i residenti e si tocca il punto minimo per le nascite

LAVORO E PENSIONI. Una doverosa porzione dell'analisi verte sullo stato del lavoro nel Belpaese: nel 2025 il tasso di occupazione resterà dunque prossimo a quello del 2010, che fu del 56,8%, scendendo al 56,6% rispetto all'56,3% del 2015, a meno che non intervengano politiche di sostegno alla domanda di beni e servizi e un ampliamento della base produttiva.  

Dal 2003 al 2014 l'età di pensionamento si è progressivamente innalzata. L'età media dei nuovi pensionati di vecchiaia è passata da 62,8 a 63,5 anni, quella mediana da 60 a 62. E' quanto si legge nel rapporto annuale dell'Istat che viene presentato oggi a Roma. Aumenta il numero di anni di contribuzione con cui si arriva al pensionamento. Tra i nuovi pensionati di vecchiaia l'incidenza di coloro che hanno versato contributi per non più di 35 anni scende dal 54,9 al 37,5% tra il 2003 e il 2014, quella di chi ha versato contributi per un periodo compreso tra i 36 e i 40 anni passa dal 37,6 al 33,7%, mentre per chi ha percorsi contributivi superiori ai 40 anni l'incidenza si quadruplica, passando dal 7,6 al 28,8%.

NASCITE IN CALO.  La popolazione italiana diminuisce e invecchia. Al 1° gennaio 2016 la stima è di 60,7 milioni di residenti (-139 mila sull'anno precedente) mentre gli over64 sono 161,1 ogni 100 giovani con meno di 15 anni. Il nostro Paese è tra i più invecchiati al mondo, insieme a Giappone (indice di vecchiaia pari a 204,9 nel 2015) e Germania (159,9 nel 2015). Nuovo minimo storico dall'Unità d'Italia per le nascite, nel 2015 sono state 488 mila, 15 mila in meno rispetto al 2014. Per il quinto anno consecutivo diminuisce la fecondità, solo 1,35 i figli per donna. I decessi hanno invece raggiunto le 653 mila unità, 54 mila in più dell'anno precedente (+9,1%).

CRESCE SPERANZA DI VITA. Nel 2015 la vita media alla nascita stimata è di 80,1 anni per gli uomini (80,3 nel 2014) e di 84,7 per le donne (85,0 nel 2014). La popolazione italiana è tra le più longeve. Per i maschi, solo in altri quattro paesi europei alla nascita si vive in media 80 anni e più: Cipro (80,9), Spagna e Svezia (80,4) e Paesi Bassi (80,0); per le femmine si arriva mediamente a 85 anni e più in Spagna (86,2) e Francia (86,0). E' quanto si legge nel rapporto annuale dell'Istat presentato oggi a Roma. Si diventa anziani sempre più tardi: i 73enni e le 75enni di oggi hanno la stessa speranza di vita di un 65enne del 1952 (rispettivamente 12,8 anni per gli uomini e 14,1 anni per le donne).

 

 

 

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