Il consiglio generale ha designato Vincenzo Boccia, quale presidente di Confindustria. La nomina dell'imprenditore salernitano, dovrà ora essere ratificata dall'assemblea generale di Confindustria il 25 maggio. Boccia ha raccolto nel consiglio generale 100 voti, contro i 91 di Alberto Vacchi. Gli aventi diritto erano 198, 192 i votanti. Una scheda bianca.
Se da Squinzi arrivano parole di sostegno e stima nei confronti di Boccia, dello stesso parere non è l'ex presidente degli industriali Montezemolo, che parla di "occasione persa" in merito alla candidatura di Vacchi.
PERCORSO DI CONTINUITA' E DI CAMBIAMENTO. "Le difficoltà non ci permettono di litigare all'interno", ha detto Vincenzo Boccia, durante una conferenza stampa. "Questa Confindustria non solo fara parte di un percorso collettivo", ma porterà avanti tanto la "continuità" quanto "il cambiamento", ha aggiunto.
REAZIONI CONTRASTANTI. "Ora non dividiamoci". Sono queste le prime parole di Alberto Vacchi, che ha perso la corsa per diventare presidente degli industriali. "Occorrono i fatti per realizzare un progetto all'altezza delle nuove sfide per il mondo industrale", perché al momento siamo "solo agli slogan" ha sottolineato invece Aurelio Regina, che si era inizialmente candidato alla corsa per la presidenza di Confindustria. Regina ha scambiato qualche battuta con i giornalisti al termine delle elezioni che hanno designato Boccia come presidente dell'associazione. "Dovremo studiare bene il programma", ha aggiunto Regina, presidente del Sigaro Toscano e vice presidente di Giorgio Squinzi dal 2012 al 2014.
Molto deluso della scelta l'ex presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo: "Credo si sia persa un'occasione per una vera svolta", "per un cambiamento e un rinnovamento", ha detto riferendosi alla candidatura perdente di Vacchi. "Mi dispiace vedere una Confindustria così spaccata a metà – spiega Montezemolo ai cronisti – e credo dispiaccia anche al presidente uscente", Giorgio Squinzi.
L'auspicio di Squinzi, presidente uscente di Confindustria, infatti, è che "al di là delle apparenti divisioni, ci sia immediatamente la capacità di ricomporre" perché "solo se uniti e coesi, saremo autorevoli e all'altezza". Boccia, precisa in ogni caso Squinzi, è una "persona che stimo molto, come peraltro stimavo moltissimo l'altro candidato". "Penso che potremo assicurare una linea di continuità".
IDENTIKIT DI BOCCIA. Il nuovo presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia è nato a Salerno nel 1964 ed è a.d. dell'azienda di famiglia, la Arti Grafiche Boccia, fondata circa 50 anni fa dal padre Orazio. Amante della musica classica, soprattutto Ciajkovskij e Beethoven, vive a Pontecagnano, con la moglie e le due figlie. Da molti anni in Confindustria, Boccia nel 2002 fu sconfitto da Anna Maria Artoni per la presidenza dei giovani di Confindustria. Quella sconfitta fu ricompensata con l'ingresso nella giunta di Confindustria nel 2003. A ottobre poi fu eletto presidente dei giovani di Confindustria della Campania. Nel 2009 Boccia divenne presidente della Piccola Industria, che vale oltre il 90% degli associati succedendo a Giuseppe Morandini. Qualche mese ed arrivò anche l'ingresso nella squadra di Emma Marcegalia, diventata nel frattempo presidente di tutta Confindustria. Un rapporto di fiducia con la presidente dell'Eni che continua tuttora. A lui fu affidato allora un incarico nel settore del credito e della finanza per le pmi. Sotto quella presidenza ci fu la rottura con il governo Berlusconi, e all'assemblea 2011 il 'coup de theatre' di Boccia: "Facciamo rumore. Così che 'qualcuno' senta come siamo arrabbiati e delusi". Nel 2011 per Boccia la riconferma a capo della piccola Confindustria fino al 2013. L'ex presidente Squinzi l'ha sempre voluto nella sua squadra, ed era fino ad oggi a capo del comitato tecnico credito e finanza.