La Commissione Ue ha approvato l'accordo tra le autorità greche e la Trans Adriatic Pipeline perché in linea con le norme comunitarie sugli aiuti di Stato
La Commissione Ue ha approvato l'accordo tra le autorità greche e la Trans Adriatic Pipeline (Tap) perché in linea con le norme comunitarie sugli aiuti di Stato. Lo riferisce una nota di Bruxelles. Margrethe Vestager, commissaria Ue responsabile della Concorrenza, ha dichiarato che "la decisione di oggi apre la strada al progetto di un'infrastruttura multi-miliardaria in Grecia. La Trans Adriatic Pipeline porterà nuovo gas verso l'Ue e aumenterà la sicurezza dell'approvvigionamento energetico per l'Europa sudorientale". Il gasdotto Tap è destinato a collegare la Grecia all'Italia attraverso l'Albania, passando sotto l'Adriatico. Il costruttore e operatore del gasdotto è Trans Adriatic Pipeline, una joint venture di diverse società energetiche. Tap investirà 5,6 miliardi di euro nell'arco di cinque anni nel progetto, di cui 2,3 miliardi in Grecia.
L'accordo raggiunto stabilisce i rispettivi obblighi delle parti. Nel dettaglio, l'accordo prevede per Tap un regime fiscale specifico per 25 anni dall'inizio delle operazioni commerciali. Questo può dare alla società un vantaggio economico rispetto ai suoi concorrenti, che non potrebbero trarre beneficio dal regime fiscale specifico, e comporterebbe quindi un aiuto di Stato ai sensi delle norme Ue. Tuttavia, spiega la Commissione Ue, tali aiuti possono essere considerati compatibili in determinate condizioni, "quando si promuovono obiettivi di interesse comune". Secondo Bruxelles, il Tap contribuirà a un'ulteriore diversificazione delle fonti dell'approvvigionamento energetico europeo e dei percorsi: porterà il gas dalla regione del Mar Caspio e, potenzialmente, del Medio Oriente verso l'Ue. La Commissione sostiene che il progetto sarebbe di "improbabile realizzazione" senza un aiuto fiscale, che comunque porterebbe Tap a pagare più tasse perché permetterebbe di completare l'opera. Trans Adriatic Pipeline è una joint venture registrata in Svizzera. I suoi azionisti sono BP (20%), Socar (20%), Snam (20%), Fluxys (19%), Enagas (16%) e Axpo (5%).
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