Piazza Affari cerca di archiviare il momento difficile sostenuta dal rally del petrolio. L'azionario milanese ha vissuto una seduta volatile, con gli acquisti che hanno avuto la meglio nell'ultima ora di contrattazioni con banche protagoniste, nonostante i riscontri negativi arrivati da Credit Suisse. La banca elvetica ha riportato nel 2015 la prima perdita dal 2008 e il titolo è scivolato ai minimi dal lontano 1992. Intanto oggi la Commissione Ue ha tagliato le stime di crescita economica dell'Eurozona, con leaumento dei rischi al ribasso sulla crescita a causa del difficile contesto globale. Tagliate le previsioni di crescita di tutte le maggiori economie del blocco europeo (Germania, Francia e Italia). Inoltre le previsioni d'inverno della Commissione vedono anche un deficit più ampio del previsto per Italia e Portogallo. In chiusura l'indice Ftse Mib si è così risollevato dai minimi di periodo risalendo a quota 17.626 punti (+1,23%).
Il rimbalzo dei prezzi del petrolio ha sospinto i titoli oil con un forte evidenza Tenaris (+6,09%). Bene anche Eni (+2,24%), mentre Saipem ha sofferto (-1,58%) nel penultimo giorno di contrattazione dei diritti (-52,6%) rivenienti l'aumento di capitale da 3,5 mld. Nel settore bancario rimbalzo del 4,39% per Mps, +3,99% per Bpm e +1,5% per Banco Popolare. Unicredit ha guadagnato lo 0,87% a 3,26 euro con gli analisti di Bernstein che hanno tagliato il prezzo obiettivo a 5,5 euro. Intanto Luca Cordero di Montezemolo, vicepresidente della banca di piazza Gae Aulenti, ha dichiarato che Federico Ghizzoni ha la fiducia degli azionisti e resterà amministratore delegato. Bene Intesa Sanpaolo (+5,8%) che è attesa domani alla prova dei conti trimestrali. Gli analisti di Saxo Bank vedono l'utile per azione del gruppo attestarsi in area 0,193 euro, sopra la media dei competitor con un rapporto price/earning atteso di 13,01, dato inferiore al multiplo storico di 14,65 e che quindi "riflette un'aspettativa di crescita più che proporzionale dell'Eps", rendendo il titolo più conveniente nonostante il target price di 3,45 euro implichi sui prossimi 12 mesi una salita di +42%.
Vendite su Generali (-1,10%), finita nel mirino di Citigroup. Gli analisti della banca americana hanno abbassato la raccomandazione sul gruppo assicurativo di Trieste, portandola da neutral a sell, e hanno rivisto al ribasso anche il prezzo obiettivo che è passato da 15,90 a 12 euro ad azione. Tra i migliori performer di giornata spicca Mediaset (+7,58% a 3,264 euro) grazie alle indicazioni su raccolta pubblicitaria. A dare sprint al titolo del Biscione sono le parole dell'amministratore delegato di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, che ha indicato come la raccolta pubblicitaria a gennaio presenta un segno più. L'a.d. di Mediaset ha anche anticipato che il 2015 si è chiuso per Premium con abbonati oltre quota 2 milioni.