Milano, 29 dic. (LaPresse) – A dicembre l’indice del clima di fiducia delle imprese manifatturiere scende a 104,1 da 104,4. I giudizi sugli ordini e le attese di produzione rimangono stabili (a -11 e a 12, rispettivamente), il saldo relativo ai giudizi sulle scorte di magazzino passa a 4 da 3. Lo rende noto l’Istat. L’indice del clima di fiducia sale a 102,4 da 101,6 nei beni di consumo e a 100,7 da 99,5 nei beni intermedi; scende a 109,8 da 113,2 nei beni strumentali. I giudizi sugli ordini migliorano nei beni di consumo e nei beni intermedi (a -11 da -14 e a -12 da -15, rispettivamente) ma peggiorano nei beni strumentali (a -10 da -5). Il saldo dei giudizi sulle scorte di prodotti finiti passa a 6 da 3 nei beni di consumo, a 6 da 4 in quelli intermedi e a 0 da 3 nei beni strumentali. Le attese sulla produzione migliorano nei beni di consumo e nei beni intermedi (a 15 da 12 e a 12 da 10, rispettivamente) ma peggiorano nei beni strumentali (a 10 da 16).
Secondo le indicazioni derivanti dalle consuete domande trimestrali rivolte alle imprese manifatturiere che svolgono attività d’esportazione, nel quarto trimestre migliorano i giudizi sul fatturato ma peggiorano le attese. Scende a 6 da 7 il saldo destagionalizzato relativo al rapporto fra prezzi all’export e interni. Sale al 29% dal 28% la quota delle imprese interpellate che lamenta la presenza di significativi ostacoli all’attività di esportazione; tra questi, diminuiscono di importanza quelli legati ai costi, ai finanziamenti e alla burocrazia ma aumentano quelli legati ad altri motivi. Rimane stabile l’incidenza dei paesi Ue tra le destinazioni delle esportazioni delle imprese e la Germania, la Francia e la Cina continuano ad essere considerate dalle imprese italiane tra i maggiori concorrenti internazionali.
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