Bruxelles (Belgio), 10 dic. (LaPresse) – La Commissione Ue ha chiesto formalmente all’Italia e ad altri 9 Pesi di dare attuazione alle norme europee sul sistema di garanzia dei depositi bancari. È quanto emerge dalle comunicazioni di Bruxelles. Gli altri Stati che non hanno attuato le norme nei propri ordinamenti nazionali sono Belgio, Cipro, Estonia, Grecia, Lussemburgo, Polonia, Romania, Slovenia e Svezia. La richiesta della Commissione assume la forma di un parere motivato. Se detti Stati membri non si conformeranno a tale richiesta entro due mesi, la Commissione potrà decidere di deferirli alla Corte di giustizia dell’Ue.
I depositanti, spiega Bruxelles, “beneficeranno di rimborsi più rapidi e di una rete di sicurezza più solida”, con “una maggiore uniformità delle prescrizioni in materia di finanziamenti garantirà che i sistemi di garanzia dei depositi siano prefinanziati e adempiano con maggior efficienza i loro obblighi nei confronti dei depositanti”.
La Commissione sottolinea che “si tratta di un primo passo verso un’unione bancaria a pieno titolo, volta a garantire una maggiore sicurezza e solidità del settore finanziario in seguito alla crisi finanziaria”. Per gli Stati membri aderenti all’unione bancaria, l’attuazione della direttiva è un prerequisito per poter utilizzare in futuro il sistema europeo di assicurazione dei depositi proposto dalla Commissione.
“Questo futuro sistema – continua Bruxelles – garantirebbe una copertura assicurativa più solida e più uniforme ai titolari di depositi bancari all’interno dell’unione bancaria, consentendo loro di avere la stessa fiducia nella loro banca a prescindere dalla sua ubicazione”. Il termine per il recepimento delle norme negli ordinamenti nazionali era il 3 luglio 2015.