Roma, 2 dic. (LaPresse) – Il prossimo Natale potrebbe essere, sul lato dei consumi, il primo con il segno più dopo sette anni. È quanto emerge da uno studio dell’Ufficio studi Confcommercio, che prevede che saranno spesi 10 miliardi, il 5% in più rispetto allo scorso anno. In pratica, ogni persona spenderà 166 euro in regali. Secondo gli economisti dell’associazione, la crescita complessiva dei consumi sarà dell’1,3% rispetto allo scorso anno, grazie anche all’aumento dell’1,6% dell’ammontare delle tredicesime. Di conseguenza la spesa per i regali dovrebbe salire a 10 miliardi totali.

I livelli pre-crisi restano ancora lontani (per dire: i consumi saranno comunque inferiori del 3,5% sul 2008 e la spesa per i regali addirittura del 30% rispetto al 2009), ma i dati parlano comunque chiaro: anche se fragile, la ripresa c’è e l’incubo terrorismo non dovrebbe sconvolgere tutto, perlomeno nel breve termine. Secondo l’Ufficio Studi, infatti, nel secondo trimestre dell’anno in corso il reddito disponibile e i consumi sono cresciuti rispettivamente di 134 euro e di 65 euro rispetto al minimo toccato tra aprile e giugno del 2014, e se il trend in atto dovesse continuare si toccherebbero +435 e +460 euro rispettivi a fine 2016.

Bene, in questo senso, anche i provvedimenti contenuti nella legge di stabilità, grazie ai quali sono disponibili circa 5 miliardi di maggiori redditi da spendere in consumi. Tornando alle spese per il Natale, da sottolineare alcune percentuali interessanti: resta alta, il 73%, la percentuale di quanti prevedono una festa dismessa, anche se l’86% effettuerà regali. E se il 52,5% ritiene i regali una spesa piacevole, ad aspettare gli ultimi giorni per farli sarà il 37,3% contro il 47,3% nel 2014. Infine, l’Icc relativo ad ottobre, che fa segnare un -0,3% rispetto al mese precedente ma un +1,2% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Bene turismo, mobilità e comunicazioni, male alimentari e bevande.

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