Roma, 1 dic. (LaPresse) – In Italia le pensioni pubbliche hanno assorbito tra il 2010 e il 2015 il 15,7% del Pil, il secondo valore più elevato dell’area Ocse. E’ quanto emerge dal rapporto ‘Pensios at a glance 2015’ presentato stamane a Roma. Le riforme, spiega l’organizzazione, a partire dal passaggio al sistema contributivo, permetteranno di ridurre la spesa di circa due punti percentuali di Pil entro il 2060.
Donne percepiscono la metà degli uomini. Le pensioni medie delle donne sono circa la metà di quelle degli uomini, pari a 768 euro, contro 1.487 euro. E’ quanto emerge dalla relazione del presidente dell’Inps Tito Boeri al convegno ‘pensioni e povertà oggi e domani’.
“I programmi di contenimento della spesa devono preoccuparsi prima di tutto del fatto che sotto le curve ci sono le persone, e che quindi le persone debbano ricevere un reddito minimo. Questo spesso non viene fatto. Poi la sostenibilità sociale di un sistema pensionistico non è solo legata ai minimi ma anche al patto generazionale”. Lo ha detto il presidente dell’Inps Tito Boeri, intervendo al convegno ‘pensioni e povertà oggi e domani’.