Inps: Abbattere la povertà fra over 55, grazie a prelievi sulle pensioni d’oro

Roma, 5 nov. (LaPresse) – Abbattere la povertà riducendola almeno del 50% fra chi ha più di 55 anni, attingendo, tra le altre, a risorse dai “circa 250.000 percettori di pensioni elevate“, da “più di 4.000 percettori di vitalizi per cariche elettive” e da “circa 30.000” lavoratori “con lunghe anzianità contributive”, e che hanno iniziato a lavorare dopo i 18 anni, che subirebbero decurtazioni dell’assegno “fino al 10%”. È la proposta inviata dall’Inps al governo.

Secondo l’Istituto previdenziale è possibile intervenire con una riforma dell’assistenza che colpirebbe solo una parte delle famiglie ‘più ricche’. “Ci sono costi limitati a carico di circa 230.000 famiglie ad alto reddito (appartenenti perlopiù al 10% della popolazione con redditi più alti) che si vedono ridurre trasferimenti assistenziali loro destinati in virtù di una cattiva selettività degli strumenti esistenti”, si legge nel testo della proposta inviata al governo.

Secondo l’Inps è “da valutare peraltro se la presenza di correzioni attuariali renda non più necessaria l’indicizzazione alla speranza di vita dei requisiti contributivi per l’accesso alle pensioni anticipate (ad esempio congelando i requisiti a 43 anni per gli uomini e 42 anni per le donne)”.


Per l’istituto, inoltre, non è “più possibile per i dirigenti sindacali applicare alla contribuzione aggiuntiva le regole di calcolo più vantaggiose presenti per la gestione pubblica fino al 1992″. L’Inps sottolinea che “mentre aumenta la sostenibilità finanziaria del sistema previdenziale, lo rende più equo e dunque anche socialmente più sostenibile”. Infatti il pacchetto di misure Inps “complessivamente” va “a beneficio dei contribuenti attuali e futuri in quanto riduce il debito pensionistico implicito”. “Dal punto di vista congiunturale – continua l’Inps – ha un contenuto espansivo ma senza mettere a rischio la tenuta dei nostri conti pubblici dato che complessivamente porta a ridurre il debito pubblico”.