Roma, 3 nov. (LaPresse) – Per il 2015 la previsione della spesa per interessi è inferiore di circa 1,5 miliardi rispetto a quello previsto nella nota di aggiornamento al Def del Governo. Lo rileva la Corte di Conti, considerando l’attuale andamento dei tassi di interesse, in un documento diffuso durante l’audizione sulla legge di Stabilità, La differenza raggiunge quota “6,7 miliardi nel 2016”, per arrivare “a 4,9 nel 2018” e “ridursi a 7,6 nel 2019”. A questo risultato, spiega la Corte dei conti, contribuiscono “diversi fattori: l’allungamento della scadenza media del debito, che rende meno sensibili gli interessi passivi alle variazione dei tassi; la crescita meno marcata rispetto al passato del debito pubblico; i tassi di interesse a lungo termine che, pur registrando una crescita a partire dal 2017, solo nel 2019 andranno a collocarsi oltre il livello dei tassi impliciti fin lì registrato”.