Milano, 6 ott. (LaPresse) – “Mi sembra che le posizioni dei sindacati siano irrealistiche sul piano monetario e sul futuro del Paese. Se non siamo di capaci di trovare un accordo, per creare un modello di contratto più avanzato e più in linea con i tempi che ci impone l’economia globale, c’è da essere veramente preoccupati”. Così Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, al termine di un incontro in Assolombarda con le 40 confederazioni che devono rinnovare i contratti nei prossimi sei mesi, sulle mancata partecipazione dei sindacati al confronto per il rinnovo del contratto nazionale.

“Contrariamente a quanto dice la signora Camusso – ha spiegato Squinzi – non vogliamo ridurre i salari, non vogliamo bloccare le trattative, non chiediamo una moratoria in nessun modo”.

CAPITOLO CONTRATTI CHIUSO. “Ho voluto vedere le categorie che devo rinnovare i contratti nei prossimi sei mesi per fare il punto sul contratto nazionale. Il risultato è che ci siamo resi conto dell’impossibilità di portare avanti qualunque trattativa con il sindacato, quindi non abbiamo margini di manovra per proseguire un colloquio sui contratti nel modo tradizionale. Per noi è un capitolo chiuso”. Così Squinzi chiude ad ogni possibile passo avanti con i sindacati sul contratto nazionale.

“SE ENTRA GOVERNO SPERO NO DANNI”. Dopo il fallimento dei colloqui tra sindacati e Confindustria per il rinnovo del contratto nazionale “potrebbe in qualche modo entrare il Governo, ci auguriamo che non si combinino dei danni”. Così Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, al termine di un incontro in Assolombarda con le 40 confederazioni che devono rinnovare i contratti nei prossimi sei mesi, sul possibile ruolo del Governo in questo scenario. Squinzi poi sul salario minimo, ipotizzato dall’esecutivo, ha aggiunto: “Vediamo, è presto”.

La strategia di Confindustria, anche in vista del coinvolgimento del Governo, prevede anche la presentazione di un documento che riassume le principali esigenze degli industriali. Giovedì questo documento passera’ dal comitato presidenza, e poi il 24 ottobre dal consiglio generale, e poi potrà essere reso pubblico e comunicato anche all’esecutivo. All’incontro di oggi, tra le 40 confederazione, c’erano Federalimentare, Federchimici, Farmindustria, Assogomma e Federmeccamica. A luglio il consiglio federale voto’ un documento in cui, dando mandato a Squinzi si chiedeva di mantenere il contratot nazionale, e in quello di secondo livello maggiore attenzione alla produttivita’, con salari non piu’ legati all’inflazione. Da allora e’ emersa l’incomonicabilita’ con i sindacati che hanno fatto saltare il tavolo tecnico.

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