Lavoro, Squinzi: Non completare quadro regole sarebbe un errore

Milano, 5 ott. (LaPresse) – “Sulla sostanza si possono avere naturalmente opinioni differenti, ma su un punto di metodo serve chiarezza prima di cominciare a discutere. Noi non siamo all’anno zero, un pezzo di strada lo abbiamo già fatto, perciò, a mio giudizio, non completare il quadro delle regole sarebbe un errore.

Se rivendichiamo il diritto di essere noi stessi a regolare i nostri rapporti, piuttosto che attendere che si proceda per legge al nostro posto, se crediamo nelle regole, dobbiamo essere conseguenti e completarne il quadro”. Così Giorgio Squinzi presidente Confindustria, nel discorso all’assemblea degli industriali di Bergamo, sui rapporti con il sindacato.

“Per questo sorrido quando sento dire che i corpi intermedi sono in crisi e saranno superati da altre forme di rappresentanza” prosegue Squinzi. “La domanda a essere rappresentati, tutelati e affermati in un’identità collettiva è tutt’altro che in via di sparizione – aggiunge Squinzi – ma essa è viva e proficua solo a certe condizioni. In un’epoca dominata da crescenti complessità culturali, geopolitiche ed economiche la capacità di leggere i fenomeni della società, di affiancare la rappresentanza politica, la competenza nell’interloquire con le istituzioni, di rappresentare sintesi di elevato livello, resta e anzi sarà sempre più un elemento decisivo del processo democratico moderno”. “Tuttavia dobbiamo comprendere che nulla può essere più dato per scontato, neanche un sistema solido e strutturato come il nostro” conclude.