Roma, 22 set. (LaPresse) – Il Ministero dei Trasporti italiano esprime “preoccupazione” per lo scandalo delle emissioni truccate da Volkswagen e avvia un’indagine interpellando sia il Kba, Kraftfahrt-Bundesamt, il maggiore omologatore delle auto in questione, sia il costruttore tedesco. Lo annuncia una nota del Mit, che chiede di conoscere se l’illecito avvenuto negli Usa, dove vigono però regole differenti per la omologazione, risulti essere praticato su omologazioni della stessa autorità tedesca per l’Europa e se i veicoli sono stati commercializzati in Italia.
Nella lettera rivolta al Kba il Ministero esprime “preoccupazione in merito all’accaduto, in relazione alla protezione dell’ambiente ed alle possibili ripercussioni sul sistema di omologazione dei veicoli, vigente nell’Unione europea”.
Il Mit chiede quindi conto “se le anomalie riscontrate possano riguardare anche veicoli omologati e commercializzati nel territorio dell’Unione”. In questo caso si chiede, come Ministero, di “acquisire i risultati dei controlli di conformità che il Kba vorrà effettuare, a tutela dell’ambiente e della qualità dei prodotti omologati per il mercato dell’Unione”.
La certificazione della rispondenza delle omologazioni dei veicoli, ed in queste ricomprese le verifiche della rispondenza alle emissioni inquinanti, sono emesse sulla base della norma comunitaria obbligatoria. Nel caso specifico del costruttore Audi-Volkswagen le omologazioni sono rilasciate nella maggioranza dei casi dal Kba – autorità tedesca di certificazione. La stessa direttiva quadro obbliga tutti gli Stati membri a immatricolare qualsiasi tipo di veicolo e marca che abbia un certificato valido rilasciato da un qualsiasi paese, senza ulteriori controlli preventivi.