Milano, 16 set. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso in rialzo alla vigilia dell’importante decisione della Federal Reserve. Fino a qualche settimana fa il mercato dava per scontato il rialzo dei tassi d’interesse, fermi tra o e 0,25% dal dicembre 2008, ma ora regna l’incertezza in scia alle tensioni arrivate dalla Cina e dai mercati emergenti. Nel pomeriggio è uscito il dato sull’inflazione Usa di agosto che ha mostrato un calo dello 0,1%, in linea con le attese degli analisti. Sempre oggi si è abbattuta la scure di S&P sul Giappone che ha ridotto il rating del Paese nipponico ad A+ dal precedente AA-. Bocciata la cosiddetta “Abenomics”: “è improbabile che il piano governativo per far ripartire la crescita economica e metter fine alla deflazione riesca a invertire la rotta nel giro di 2-3 anni”, ha spiegato S&P. Notizia che non ha comunque scosso i listini azionari. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha chiuso con un rialzo dello 0,71% a 22.059 punti.

Titoli del lusso sugli scudi a Piazza Affari in scia a Richemont che ha riportato ricavi oltre le attese nei primi cinque mesi dell’esercizio 2015-16 sostenuti dalla forte domanda in Europa e Giappone. Il comparto ha inoltre trovato sponda anche nel rally della Borsa di Shanghai che ha chiuso con un balzo di circa 5 punti percentuali. E così sul listino milanese Moncler ha guadagnato il 2,44% a 15,92 euro, Salvatore Ferragamo il 3,07% a 24,14 euro, Tod’s l’1,68% a 81,30 euro. In rosso invece i titoli del comparto bancario: Banco Popolare ha perso il 2,55% a 14,50 euro, Montepaschi il 2,73% a 1,744 euro, Popolare dell’Emilia Romagna lo 0,81% a 7,885 euro, Popolare di Milano il 2,62% a 0,927 euro, Ubi Banca l’1,71% a 6,89 euro.

Nuova seduta sotto i riflettori per Telecom Italia (+2,30% a 1,109 euro) in scia alle indiscrezioni di “Les Echos”, secondo il quale la francese Vivendi sarebbe pronta ad aumentare la quota detenuta in Telecom Italia. L’ipotesi avanzata dal quotidiano transalpino, anticipata nei giorni scorsi anche dalla stampa nazionale, parla della possibilità che la partecipazione detenuta in Telecom Italia da Vivendi passi dall’attuale 15,5% a circa il 20 per cento. Questa operazione dovrebbe costare al gruppo guidato da Vincent Bolloré circa un miliardo di euro. Ancora positiva FCA che ha guadagnato lo 0,76% a 13,14 euro dopo che ieri aveva sfruttato il dato sulle vendite di nuove auto in Europa ad agosto che aveva ancora una volta sovraperformato il mercato.

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