Milano, 15 set. (LaPresse) – Migliora il mercato del lavoro in Italia. Nel secondo trimestre 2015 tutti gli indicatori hanno segnato un miglioramento. Non solo. L’input di lavoro utilizzato complessivamente dal sistema economico (espresso dalle ore lavorate di Contabilità Nazionale), registra aumenti dello 0,2% su base congiunturale e dello 0,8% in termini tendenzia. Lo rende noto l’Istat nel nuovo report trimestrale sulla situazione del lavoro nel nsotro Paese. Grazie a una crescita dell’output leggermente più sostenuta, anche la produttività oraria del lavoro ha segnato un modesto recupero su base congiunturale (+0,1%). L’occupazione stimata dall’indagine sulle forze di lavoro al netto degli effetti stagionali è pari a 22 milioni 446 mila persone, lo 0,5% in più del trimestre precedente (+103 mila), corrispondente a un tasso di occupazione tra i 15 e i 64 anni pari al 56,2%, in aumento di 0,3 punti percentuali. La crescita congiunturale degli occupati nel trimestre ha interessato entrambi i generi e, tra le diverse tipologie, soltanto i lavoratori dipendenti (+0,8%, pari a 137 mila lavoratori in più equamente ripartiti tra l’occupazione a carattere permanente e temporaneo), mentre sono calati gli indipendenti (35 mila unità, -0,6%).
Sale il tasso di disoccupazione. Il tasso di disoccupazione è salito lievemente al 12,4%,nella media del trimestre, diminuendo però fino al 12,0% a luglio. Questi risultati sono stati influenzati dall’andamento degli inattivi, in diminuzione congiunturale nel secondo trimestre dell’anno e nuovamente in aumento nel mese di luglio. Nel secondo trimestre è da notare che, in base ai dati non destagionalizzati, tra gli inattivi è diminuito il numero degli scoraggiati e delle persone ritirate dal lavoro, mentre sono aumentati sia gli studenti sia gli individui in attesa di risposta ad azioni attive di ricerca.
Le posizioni lavorative dipendenti nelle imprese industriali e dei servizi sono aumentate dello 0,4% su base congiunturale e dello 0,8% su base annua, mentre il monte ore lavorate è cresciuto dello 0,9% e del 2,0%, rispettivamente; congiuntamente, le ore lavorate pro capite sono salite dello 0,6% in termini congiunturali e dell’1,4% su base tendenziale, in parte per la significativa discesa delle ore di cassa integrazione (Cig) (da 30,3 a 18,8 per mille ore lavorate). Sono infine nettamente aumentate le posizioni in somministrazione (+4,1% in termini congiunturali e +18,7% su base annua).
Il tasso di posti vacanti nelle imprese con almeno 10 dipendenti rimane invariato sul trimestre precedente mentre aumenta di 0,1 punti percentuali rispetto al secondo del 2014.
L’indice destagionalizzato del costo del lavoro per Unità di lavoro dipendente segna una crescita congiunturale dello 0,1%, sintesi di un incremento delle retribuzioni (+0,2%) e di una riduzione degli oneri (-0,3%). Il costo del lavoro registra una variazione positiva anche su base annua, pari a+ 0,9% (+1,3% per le retribuzioni e -0,2% per gli oneri). I diversi andamenti degli oneri e delle retribuzioni sono da attribuire anche agli esoneri contributivi previsti dalla legge di stabilità 2015, finalizzati ad incentivare le assunzioni a tempo indeterminato. L’incremento tendenziale delle retribuzioni lorde per Ula supera di 1,3 punti percentuali il tasso d’inflazione registrato nello stesso trimestre.
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