G20, Fmi: Rischi peggiori del previsto dal rallentamento Cina, ma crescita per Usa

Washington (Usa), 3 set. (LaPresse/EFE) – Il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha avvertito che il rallentamento in Cina potrebbe avere nei confronti delle economie di altri Paesi “un impatto peggiore del previsto”. Lo riferisce il Wall Street Journal a proposito di una relazione in vista della riunione dei ministri delle finanze e dei capi delle banche centrali del G20 in programma ad Ankara, in Turchia. Il Fmi ha avvertito che la situazione in Cina può portare a “una prospettiva molto più debole” per l’economia globale, se le maggiori economie del mondo non daranno una risposta “coordinata”. Il Fondo ha esortato i Paesi avanzati ad adottare una politica monetaria espansiva e programmi volti a promuovere la crescita.

I Paesi in via di sviluppo dovrebbero invece svalutare le loro monete per promuovere le esportazioni. Il rallentamento dell’economia cinese è particolarmente sentito dai Paesi produttori di materie prime come il Brasile e dalle altre economie dell’America latina, dove i prezzi delle materie prime sono sprofondati a causa della domanda ridotta dal gigante asiatico. Per quest’anno, il Fmi prevede una crescita globale del 3,3%, un decimo sotto il 3,4% del 2014, mentre, rispetto alle previsioni dello scorso anno, una crescita superiore degli Stati Uniti e dell’eurozona e quasi un punto più basso, rispetto al 2014, per la Cina.