Agricoltura, Ismea: A luglio flessione prezzi rallenta a -0,9% mensile

Roma, 6 ago. (LaPresse) – A luglio si attenua la tendenza flessiva dei prezzi osservata nel bimestre precedente nelle campagne italiane. A segnalarlo è l’Ismea, che sulla base dell’Indice dei prezzi agricoli alla produzione quantifica una riduzione dello 0,9% su giugno e un allineamento col dato di luglio 2014 (+0,1%). L’Indice “core” (che scorpora la dinamica dei prodotti maggiormente esposti a fluttuazioni direttamente influenzate da fattori stagionali ) mette invece a segno un lieve incremento rispetto a giugno (+0,9%), pur continuando a mantenere un differenziale negativo (-4%) rispetto al dato corrispondente dello scorso anno. Sempre a luglio, la variazione acquisita dei prezzi agricoli per l’intera annata 2015 risulta pari a -1,3%, peggiorando il meno 0,9% di giugno. La variazione calcolata a partire dall’Indice core passa invece a meno 3,5% (dopo il 4% di giugno).

In dettaglio, spiega l’Istituto in una nota, per l’insieme dei prodotti vegetali la dinamica mensile fa registrare una riduzione dei listini del 2,3% (dopo il -7,1% di giugno), in larga misura determinata dalle flessioni stagionali delle quotazioni di frutta (-14,4%). Sempre su base mensile, alla dinamica deflativa dei listini vinicoli (-0,6%) si contrappone l’incremento dei prezzi dei cereali (+5,2%), degli ortaggi (+6,5%) e dei semi oleosi (+2,9%). Pressoché stazionari, invece, i prezzi degli oli di oliva e delle colture industriali. Cresce adagio l’indice nel comparto zootecnico, che spunta uno 0,4% in più su giugno, per effetto dei rialzi di suini (+4,8%), conigli (+6,3%) e ovi-caprini (+1,8%) a fronte di ribassi per bovini (-0,8%) e avicoli (-3,7%). In lieve e ulteriore flessione i listini dei lattiero-caseari. Su base annua, il +0,1% complessivo è sintesi di una dinamica ancora inflativa del comparto vegetale (+8,8% rispetto a luglio 2014) e deflativa del comparto zootecnico (-7,8% rispetto a luglio 2014). L’inflazione dei prodotti vegetali risulta ancora riconducibile ai forti apprezzamenti degli oli d’oliva (+54,9%), della frutta (+16,2%) e degli ortaggi (+12,1%). La tendenza rimane invece negativa per i listini di vini, semi oleosi e colture industriali. Nell’aggregato zootecnico, invece, il bestiame vino e i lattiero caseari arretrano rispettivamente del 5,7% e del 9,3%.