Milano, 29 lug. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari chiude in moderato ribasso lontano dai minimi intraday toccati a 23.035 punti. Gli investitori attendono l’esito della riunione della Fed, in particolare i riflettori sono puntati sulle possibili indicazioni sull’eventualità di un rialzo dei tassi già a settembre.
In Grecia proseguono i negoziati per il terzo piano di salvataggio del Paese, mentre la Borsa di Atene potrebbe riaprire domani dopo la lunga chiusura iniziata lo scorso 29 giugno. L’attenzione degli operatori non si distoglie nemmeno dalla Cina, in particolar modo dall’andamento della Borsa di Shanghai, nonostante oggi sia stato messo a segno un rimbalzo. Il listino ha inaugurato la prima seduta della settimana con un tonfo di oltre l’8%, peggiore calo dal febbraio del 2007. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha chiuso con un ribasso dello 0,34% a 23.248 punti.
Male Saipem (-3,43% a 7,865 euro) all’indomani dei conti che nel secondo trimestre hanno evidenziato una perdita di 920 milioni di euro in scia a forti svalutazioni. La controllata di Eni ha annunciato un piano di contenimento dei costi che, tra il 2015 e il 2017, prevede una riduzione della forza del lavoro di 8.800 persone. Riviste drasticamente al ribasso le stime per l’intero 2015: l’esercizio dovrebbe chiudersi con una perdita di 800 milioni di euro (200-300 milioni di utile la precedente previsione), mentre il risultato operativo sarà negativo per 250 milioni. Questa mattina sono arrivate puntuali le bocciature da parte degli analisti. Positiva invece la controllante Eni (+0,50% a 15,84 euro) alla vigilia del test dei conti del secondo trimestre.
Tonfo di Cnh Industrial (-4,12% a 7,90 euro) dopo i conti del secondo trimestre che hanno risentito della debolezza in Nord America e America Latina. L’utile operativo delle attività industriali è sceso a 401 milioni di dollari dai 678 milioni di un anno fa, con il margine operativo diminuito al 6% dal 7,9 per cento. A pesare sul titolo Cnh anche la revisione al ribasso degli obiettivi per il 2015 del margine operativo, ora visto tra il 5,6% e il 6% rispetto al precedente range 6,1-6,4%.
Balzo di Buzzi Unicem (+6,17% a 15,48 euro) che ha sfruttato il fermento del comparto dopo la conquista di Italcementi da parte della tedesca Heidelberg.
Brillante Egp (+2,54% a 1,934 euro) che nel primo trimestre ha registrato ricavi in crescita del 13% a 1,59 miliardi di euro e utili in aumento del 16,7% a 293 milioni.
Positiva Telecom Italia (+0,41% a 1,201 euro) che ha siglato un accordo con Netfliz grazie al quale i clienti Tim potranno accedere alla programmazione dell’internet tv americana direttamente sulla tv di casa attraverso il decoder Timvision.
Contrastato il comparto bancario: Montepaschi ha ceduto il 3,69% a 1,772 euro, Unicredit il 3,31% a 5,97 euro, Ubi Banca l’1,51% a 7,48 euro. Positive invece Banco Popolare (+0,88% a 15,99 euro), Bpm (+0,30% a 0,979 euro) e Mediobanca (+0,62% a 9,61 euro).
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