Fmi: Bce sostenga crescita eurozona. Italia, 20 anni per recuperare occupazione

27 lug. (LaPresse) – Non sono positive le stime dell’Fmi sulla crescita dell’eurozona che “resterà modesta nel medio periodo”. Dovrà essere la Bce a sostenerla estendendo il suo programma di acquisti di titoli di Stato. A sostenerlo il Fondo monetario internazionale nel suo rapporto ‘Article IV’ sull’area dell’euro. Il Fmi vede una crescita del Pil potenziale nel medio periodo “intorno all’1%”, anche se per quest’anno e per il prossimo le previsioni parlano di un +1,5% e un +1,7% rispettivi. L’inflazione dovrebbe invece passare da zero nel 2015 all’1,1% nel 2016.

Bce e quantitative easing. “La cosa importante – scrive il Fmi è che la Bce non sospenda gli acquisti fino a settembre 2016 perché pensiamo che siano necessari. Potrebbe servire anche andare oltre quella data”. Secondo il Fondo le prospettive di crescita a medio termine sono “sottomesse” per “la cronica mancanza di domanda, i bilanci deteriorati di banche e imprese” e perché “la debole produttività continua a frenare occupazione e investimenti“. Secondo il Fmi serve un’azione per ripulire i bilanci degli istituti di credito dell’eurozona e incoraggiarli a concedere prestiti e a spingere gli investimenti. Il rapporto esorta inoltre la zona euro a ulteriori riforme per migliorare i mercati del lavoro e dei servizi, mentre la produttività richiede sforzi maggiori. Il Fmi ritiene che sia necessario creare mercati unici per trasporti, energia ed economia digitale.

La situazione italiana. “Senza una significativa accelerazione della crescita, potrebbero servire 10 anni alla Spagna e circa 20 anni a Portogallo e Italia per ridurre il tasso di disoccupazione al livello pre-crisi” sottolinea sempre il Fmi nel rapporto Article IV sull’eurozona, sottolineando che “un’alta disoccupazione potrebbe probabilmente persistere nel tempo”. “L’Italia sta uscendo da tre anni di recessione” afferma tuttavia il Fmi sottolineando che “la ripresa continua” nell’area e, in merito alle principali economie, il Pil della Germania “continua a crescere leggermente al di sopra dell’1,5%”, mentre la Spagna “è in forte ripresa”. Inoltre, in Francia l’attività economica “ha preso vigore all’inizio di quest’anno”.

L’Italia deve “aumentare l’efficienza” della P.a. e della giustizia civile e “migliorare la flessibilità del mercato del lavoro”, oltre che “incrementare la concorrenza nei mercati dei prodotti e dei servizi”. Sono le priorità indicate dal Fmi nel rapporto Article IV sull’eurozona. Il Fondo raccomanda all’Italia, in particolare, di cancellare “il dualismo” del mercato del lavoro a livello di licenziamenti e di favorire la “differenziazione salariale” a seconda di imprese e settori. Sono necessari, secondo il Fmi, anche “politiche attive” per la formazione e una “riduzione degli ostacoli alle imprese”, affrontando “l’eccessivo onere normativo”. Per sostenere le esportazioni il Fondo ritiene che l’Italia debba “continuare a sostenere l’internazionalizzazione” delle imprese, in particolare le pmi.