Atene (Grecia), 22 lug. (LaPresse/EFE) – La Banca centrale europea ha aumentato di altri 900 milioni di euro la liquidità di emergenza (Ela) alle banche greche. Lo confermano a Efe fonti bancarie greche. È la seconda volta in una settimana che l’istituto di Francoforte innalza il tetto Ela: la prima era stata giovedì, quando la Bce aveva deciso sempre un aumento di 900 milioni di euro. La liquidità di emergenza è più cara di quella che offre la Bce nelle sue operazioni ordinarie di rifinanziamento e ha interessi dell’1,55%, che le banche greche pagano alla Banca centrale di Grecia, invece dello 0,05% che si applica ai prestiti regolari della Bce.
Dopo diverse settimane in cui la Bce ha mantenuto stabile l’ammontare dei crediti di emergenza, la decisione di elevare il tetto per la prima volta è giunta dopo il via libera di mercoledì da parte del Parlamento di Atene al primo pacchetto di riforme previsto dall’accordo raggiunto a Bruxelles con i creditori. E il secondo aumento della liquidità, quello di oggi, giunge nello stesso giorno in cui è atteso che il Parlamento greco approvi il secondo pacchetto di misure. L’approvazione è considerata per scontata dal momento che, nonostante ci siano diversi dissidenti all’interno del partito di governo Syriza del premier Alexis Tsipras, l’esecutivo può contare sull’appoggio di gran parte dell’opposizione. Il via libera alle riforme è una condizione indispensabile all’avvio dei negoziati fra il governo Tsipras e i creditori per un terzo salvataggio. Le istituzioni, cioè Commissione Ue, Fmi e Bce, vedono di buon occhio i progressi nell’applicazione dell’accordo da parte di Atene, tanto che oggi il commissario europeo agli Affari economici, il francese Pierre Moscovici, ha annunciato che i colloqui sul nuovo programma di aiuti sono cominciati e dureranno fino alla seconda metà di agosto.