Roma, 14 lug. (LaPresse) – I prestiti delle banche a famiglie e imprese, a fine giugno, hanno toccato quota 1.415,5 miliardi di euro, registrando una variazione annua vicina allo zero (-0,1%). Si tratta del miglior risultato dall’aprile del 2012. È quanto emerge dall’outlook mensile dell’Abi. A maggio il calo era stato dello 0,6%. Segnali positivi, sottolinea il rapporto, emergono dalle erogazioni di nuovi prestiti. Quelli alle imprese hanno segnato un incremento dell’11,6% in gennaio-maggio rispetto allo stesso periodo del 2014.
CRESCONO LE RICHIESTE DI MUTUO-. Le nuove erogazioni di mutui per l’acquisto di immobili, sempre nello stesso periodo, hanno registrato un incremento annuo del 64,4% sul medesimo arco temporale dello scorso anno. Ancora nei primi cinque mesi dell’anno, le nuove operazioni di credito al consumo hanno segnato un incremento dell’11%.
Tornando ai dati di giugno, i prestiti bancari totali, incluse le Pubbliche amministrazioni, sono calati dello 0,6% annuo a 1.833 miliardi di euro, a fronte del -0,8% registrato a maggio. Il totale dei prestiti al solo settore privato, incluse le società finanziarie, si è attestato a 1.557,7 miliardi, in flessione dell’1,1% a fronte dell’1,4% di maggio.
Nuovo record per le sofferenze lorde delle banche italiane, che salgono a maggio a oltre 193,7 miliardi di euro, dai 191,6 miliardi del mese precedente. È quanto emerge dall’outlook mensile dell’Abi. Si tratta di 25,1 miliardi in più rispetto a maggio 2014, pari a un +15,1% annuo. In rapporto agli impieghi le sofferenze lorde risultano al 10,1% a maggio, il valore più elevato dell’ultimo ventennio: a fine 1996 il tasso aveva raggiunto il 9,9%.
Anche le sofferenze nette registrano un aumento, passando dagli 82,3 miliardi di aprile ai 83,4 miliardi di maggio. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è risultato al 4,62% dal 4,56% di aprile. Su anno l’aumento è stato di 7,1 miliardi.
Sulla base dell’ultimo dato disponibile, sottolinea l’Abi, a marzo scorso il numero complessivo degli affidati in sofferenza era pari a 1.199.107 unità, in prevalenza imprese e famiglie. Tornando alle sofferenze lorde, il rapporto con gli impieghi raggiunge a maggio il 17% per i piccoli operatori economici (15,1% a maggio 2014), il 17,2% per le imprese (14,5% un anno prima) e il 7,2% per le famiglie consumatrici (6,6% a maggio 2014).
A giugno il tasso medio sul totale dei prestiti è risultato pari al 3,42%, il minimo storico, rispetto al 3,43% del mese precedente. Lo scrive l’Abi nel suo outlook mensile, sottolineando che il tasso medio sui mutui per l’acquisto di abitazioni si è attestato al 2,75%, a fronte del 2,65% del mese precedente. Sul totale delle nuove erogazioni di mutui, precisa l’Abi, quasi i due terzi sono mutui a tasso fisso. Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese si è collocato al 2,10%, il valore più basso da maggio 2010, dal 2,17% di maggio.
La raccolta bancaria da clientela residente a giugno è stata pari a 1.686,5 miliardi di euro. È quanto emerge dall’outlook mensile dell’Abi. I depositi da clientela residente hanno registrato una crescita annua del 3,9%, segnando un aumento in valore assoluto su base annua di circa 47,5 miliardi di euro. L’ammontare dei depositi raggiunge a fine giugno un livello di 1.277 miliardi.
Il calo annuo della raccolta da obbligazioni a giugno è stato del 14,8% (-15,6% a maggio), manifestando una diminuzione in valore assoluto di 71 miliardi di euro. L’ammontare delle obbligazioni risulta pari a 409,5 miliardi di euro.
A maggio, dopo oltre 40 mesi, per il quarto mese consecutivo è tornato positivo il trend dei depositi dall’estero: in particolare, quelli delle banche italiane sono stati pari a circa 336 miliardi di euro, 8,8% in più di un anno prima (+8,7% il mese precedente). La quota dei depositi dall’estero sul totale provvista si è posizionata al 12,6% (11,7% un anno prima). Il flusso netto di provvista dall’estero nel periodo compreso fra maggio 2014 e maggio 2015 è stato positivo per circa 27,2 miliardi di euro.