Milano, 9 lug. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso ancora in deciso rialzo in scia all’ottimismo degli investitori sulle trattative tra Atene e i suoi creditori. Il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, ha aperto a un ragionevole alleggerimento del debito greco. Ora però si attende il pacchetto di riforme che il governo di Atene dovrà implementare in cambio del nuovo piano di salvataggio. Nell’attesa di conoscere i dettagli da Atene emerge un pacchetto di riforme da 12 miliardi di euro, più di quanto previsto in precedenza, da completare in due anni. I listini azionari hanno inoltre sfruttato il rimbalzo delle Borse cinesi dopo il tondo di ieri grazie all’intervento delle autorità di Pechino e e della Banca centrale. Nell’attesa delle riunioni a Bruxelles nel fine settimana, a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha chiuso con un balzo del 3,51% a 22.268 punti.
Girandola di acquisti sui titoli del comparto bancario: Banco Popolare ha guadagnato il 4,69% a 14,49 euro, Mps il 5,78% a 1,592 euro, Popolare dell’Emilia Romagna il 4,29% a 7,77 euro, Popolare di Milano il 4,80% a 0,927 euro, Intesa SanPaolo il 4,62% a 3,21 euro, Ubi Banca il 5,67% a 7,175 euro, Unicredit il 4,34% a 5,89 euro. Male Saipem (-2,33% a 8,565 euro) in scia alla cancellazione da parte di Gazprom del contratto South Stream. Saipem ha confermato che il Castoro 6, il mezzo navale per la posa delle condotte sottomarine, si stava ormeggiando nelle acque territoriali russe per cominciare le attività di posa della condotta. La società italiana, ha ricordato Bloomberg, perde così un contratto da 2,2 miliardi di dollari dopo che la sua flotta ha atteso per sette mesi l’avvio dei lavori. Nel resto del comparto petrolifero le vendite hanno colpito anche Tenaris che ha lasciato sul parterre lo 0,43% a 11,54 euro. In deciso rialzo invece Eni che ha chiuso la seduta con un progresso del 3,69% a 15,45 euro. Tra i migliori sul Ftse Mib da segnalare Atlantia che ha segnato un balzo del 4,37% a 21,93 euro.
Ancora positiva Telecom Italia (+2,63% a 1,167 euro) con gli investitori che continuano a scommettere su un’ulteriore salita di Vivendi nel capitale del gruppo tlc. Ieri Arnaud de Puyfontaine, l’Ad di Vivendi, ha risposto “mai dire mai” a chi gli chiedeva se il gruppo transalpino avesse intenzione di aumentare la sua quota in Telecom Italia, attualmente al 14,7 per cento. Secondo quanto riportato da La Repubblica, Vivendi avrebbe i mezzi per salire fino al 22% del capitale di Telecom Italia.
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