Roma, 8 lug. (LaPresse) – “Gli effetti diretti della crisi greca, per il tramite dei legami commerciali e finanziari, sarebbero modesti per l’Italia e per l’area anche nei peggiori scenari. La crisi potrà però avere ripercussioni più gravi se riaccenderà negli investitori internazionali il timore che l’euro non sia irreversibile; sarà indispensabile in questo caso un’azione di contrasto coordinata da parte delle autorità sia nazionali che europee”. Così il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, intervenendo all’assemblea dell’Abi.
Le riforme hanno aiutato l’Italia. “I singoli Paesi devono continuare a impegnarsi per rendere le proprie economie più solide e capaci di crescere. In Italia sono state compiute scelte di rilievo; se ne cominciano a vedere i frutti. Senza quelle scelte avremmo subito gravi ripercussioni dalla crisi greca. Il compito non è esaurito, le riforme devono proseguire in tutti i settori dell’economia, nelle amministrazioni pubbliche” ha sottolineato Visco “Il nostro sistema finanziario deve divenire più competitivo e riacquisire la capacità di sostenere pienamente l’attività economica. Gli interventi sulla qualità del credito e sul governo societario delle banche – conclude – sono un passo importante in questa direzione”.
Referendum greco? Effetti limitati. “La rottura delle trattative tra la Grecia e i suoi creditori internazionali e il risultato del referendum di domenica scorsa hanno avuto finora riflessi nel complesso contenuti sui mercati finanziari dell’area dell’euro” ha chiosato Visco. “Tuttavia – ha continuato – gli sviluppi di questa vicenda restano profondamente incerti: in questione in Grecia non è solo il debito pubblico accumulato ma anche come riportare la finanza pubblica su un sentiero sostenibile e, soprattutto, come rendere l’economia competitiva e capace di crescere. Sono sfide che, su una diversa scala, riguardano l’area dell’euro nel suo complesso”.