Roma, 18 giu. (LaPresse) – Ha preso il via da Roma e Milano il riclassamento degli immobili per il catasto, a seguito del documento del Comitato di monitoraggio della Conferenza Stato-città ed autonomie locali, che ha studiato i cambiamenti degli ultimi 10 anni per una classificazione catastale “più equa”. Lo comunica l’Agenzia delle Entrate, ricordando che la possibilità della collaborazione dei Comuni al riclassamento era stata prevista dalla Legge Finanziaria del 2005. La procedura di revisione parziale del classamento, è stata attivata complessivamente da 17 Comuni e ha portato a un incremento di rendita catastale pari a circa 183 milioni di euro.

A Roma sono stati riclassati 175mila immobili di 17 zone, situate prevalentemente nel centro: Aventino, Trastevere, Centro Storico, Borgo, Prati, Flaminio 1, XX Settembre, Monti, San Saba, Testaccio, Gianicolo, Delle Vittorie-Trionfale, Flaminio 2, Parioli, Salario Trieste, Esquilino e Ville dell’Appia. Sono sostanzialmente scomparse le abitazioni classificate come ultrapopolari (A/5) e si sono fortemente ridotte le abitazioni di tipo popolare (A/4) ed economico (A/3), portando ad un incremento complessivo della rendita catastale di oltre 123 milioni di euro. Le 4 zone interessate sono state Manzoni-Montenapoleone-Venezia, Duomo-Brera-Torino-S.Ambrogio, Venezia-Monfort-Majno e Sempione-V.Monti-M. Pagano. A circa 30mila immobili, spiegano dalle Entrate, è stata attribuita una nuova rendita catastale, con un incremento complessivo di circa 44 milioni di euro, riequilibrando i valori con le zone periferiche e semiperiferiche. Nel triennio 2005-2007, spiega inoltre l’Agenzia delle Entrate, il Comune di Genova ha inviato circa 80.000 avvisi bonari ai proprietari di immobili che sono stati considerati da regolarizzare. Ciò ha comportato un incremento delle unità censite nella categoria A/3 (abitazioni di tipo economico), coinvolgendo circa 7.000 abitazioni, con un conseguente calo delle abitazioni di tipo popolare (A/4) e ultrapopolare (A/5). Nello stesso periodo il Comune di Roma si è attivato incrementando le abitazioni civili (circa 30.000 le abitazioni interessate) e riducendo di 20.000 unità quelle popolari. Anche le attività svolte dal Comune di Torino hanno portato a un incremento delle abitazioni censite nelle categorie A/3 e soprattutto A/2, per un totale di circa 4.000 unità. La procedura di revisione puntuale del classamento è stata attivata complessivamente da 1.300 Comuni ed ha portato ad un incremento di rendita catastale pari a circa 181 milioni di euro.

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