Piazza Affari chiude in calo: tonfo Saipem, giù energia e banche

Milano, 4 giu. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso in ribasso una seduta caratterizzata dall’estrema volatilità sull’obbligazionario, dove il rendimento del Bund decennale è schizzato in mattinata all’1% (massimi da settembre 2014) per poi ripiegare velocemente nel pomeriggio allo 0,83%. Sul mercato c’è grande attesa per gli sviluppi nelle trattative tra la Grecia e i creditori, ma a fare rumore è stata la presa di posizione di Fmi che ha esortato la Fed a posticipare il primo rialzo dei tassi al primo semestre del 2016. Un consiglio arrivato dopo la sforbiciata alle stime per il 2015 al Pil Usa, ora visto in crescita del 2,5% rispetto al +3,2% indicato in precedenza. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib, dopo aver toccato un minimo a 23.217 punti, ha chiuso con un ribasso dell’1,15% a 23.336 punti.

Saipem (-13,57% a 10,25 euro) è crollata in scia alle indiscrezioni di stampa sulla possibilità di un ricorso all’aumento di capitale. Secondo Il Sole 24 Ore sul tavolo di Saipem e della controllante Eni sarebbero arrivate diverse proposte di rifinanziamento del debito da parte di alcune banche d’affari al lavoro sul dossier. Nei giorni scorsi il servizio di intelligence Dealreporter aveva anticipato la possibilità di un aumento di capitale nell’ordine di 2-2,5 miliardi di euro. Saipem “ha da tempo in corso la valutazione di diverse opzioni di rifinanziamento del debito a supporto della strategia industriale, anche nella prospettiva di un diretto ricorso al mercato“, ha comunicato la società nel pomeriggio.In generale è stata una seduta difficile per i titoli del settore energetico, complice la discesa del petrolio con il Wti che a New York tratta poco sopra quota 58 dollari al barile: Eni ha ceduto l’1,96% a 15,98 euro, Tenaris è arretrata del 3,73% a 12,90 euro mentre Enel ha lasciato sul parterre il 2,42% a 4,266 euro. Ancora ben comprata Telecom Italia (+0,94% a 1,179 euro) che ieri aveva sfruttato le parole dei vertici di Orange. Il gruppo tlc ha inoltre individuato la forchetta di prezzo per il collocamento della controllata Inwit tra 3,25 e 3,90 euro per azione. Telecom Italia ha deciso che venderà fino al 40% di Inwit, compresa una greenshoe fino al 15% dell’offerta.

Autogrill (-0,71% a 8,325 euro) sotto i riflettori dopo aver siglato un accordo con ICTur per la gestione di 8 punti vendita all’interno dell’aeroporto di Antalya, in Turchia. La società italiana ha stima che “le attività genereranno ricavi totali per circa 110 milioni di Euro nei dieci anni di durata del contratto (2015-2025)”. Deboli i titoli del comparto bancario: Banco Popolare ha ceduto l’1,42% a 15,17 euro, Popolare dell’Emilia Romagna l’1,12% a 7,895 euro, Intesa SanPaolo lo 0,72% a 3,30 euro, Unicredit lo 0,38% a 6,50 euro, Ubi Banca lo 0,79% a 7,49 euro. In controtendenza Mediobanca che ha mostrato un progresso dello 0,63% a 9,46 euro.