Milano, 26 mag. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso in modesto rialzo una seduta nervosa dominata dalle incertezze sul futuro della Grecia. Nel fine settimana il ministro degli Interni ellenico, Nikos Voutsis, ha dichiarato che il Paese non riuscirà a rimborsare i prestiti in scadenza a giugno (1,6 miliardi di euro) al Fondo monetario internazionale senza un accordo con i creditori internazionali.
Oggi alcuni rumors parlavano di un possibile slittamento del rimborso da 300 milioni in scadenza il 5 giugno, che si andrebbe a cumulare in unica tranche da 1,6 miliardi da pagare a fine mese. Sullo sfondo resta la tempistica della Fed sul primo rialzo dei tassi: oggi Loretta Mester, numero uno della Fed di Cleveland, ha dichiarato che è vicino il tempo per il primo rialzo. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha guadagnato lo 0,18% a 23.326 punti.
Debole Saipem (-1,07% a 11,97 euro) in scia alla notizia uscita su Bloomberg delle dichiarazioni dell’ambasciatore turco in Russia secondo cui l’avvio del gasdotto Turkish Stream potrebbe essere ritardato dopo il 2017. La pipeline segue per buona parte il tracciato del South Stream, progetto abbandonato da Mosca lo scorso dicembre, per sfociare però in Turchia e non in Bulgaria. “La notizia sarebbe negativa per il titolo, che aveva recentemente beneficiato della richiesta di riprendere le operazioni per la costruzione del gasdotto offshore nel Mar Nero”, hanno spiegato gli analisti di Equita nel report odierno. Mediolanum (-0,75% a 7,89 euro) sotto i riflettori dopo la semplificazione della struttura del gruppo attraverso la fusione tra la holding e Banca Mediolanum. Quest’ultima sarà il veicolo quotato e ci sarà un diritto di recesso a 6,611 euro per azione. “Non vediamo effetti rilevanti perché Mediolanum ha ormai un’attività prevalentemente bancaria e quindi sia il reporting che il capitale seguivano la normativa delle banche”, hanno commentato gli analisti di Equita.
Crollo di Mps (-16,82% a 1,78 euro) nel secondo giorno dell’aumento di capitale da 3 miliardi di euro. Il diritto ha chiuso con un ribasso del 9,28% a 5,57 euro. Ieri la Fondazione Mps ha fatto sapere che parteciperà pro-quota alla ricapitalizzazione. Deboli anche gli altri titoli del comparto bancario: Popolare dell’Emilia Romagna ha ceduto lo 0,12% a 7,70 euro, Intesa SanPaolo lo 0,67% a 3,258 euro, Ubi Banca lo 0,53% a 7,38 euro, Unicredit lo 0,08% a 6,245 euro. In controtendenza la Popolare di Milano che ha mostrato un progresso dell’1,54% a 0,92 euro. Settore del lusso ben comprato in scia al taglio dei dazi in Cina sull’importazione di alcuni beni di consumo come scarpe, cosmetici e abbigliamento. E così Tod’s ha guadagnato il 2% a 84,15 euro, Ferragamo il 3,66% a 28,57 euro e Luxottica l’1,09% a 60,15 euro.