Borsa, Milano chiude in moderato rialzo: bene banche, crolla Stm

Milano, 30 apr. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso in moderato rialzo, supportata dalle banche, dopo lo scivolone di ieri in scia al rallentamento messo a segno dall’economia statunitense. Nel primo trimestre, infatti, il Pil Usa ha segnato solo un rialzo dello 0,2% rispetto al +2,2% dell’ultimo scorcio del 2014. Gli effetti si sono sentiti sul valutario dove l’euro si è rafforzato spingendosi ai massimi degli ultimi due mesi contro il dollaro. Questa mattina l’Eurozona si è confermata in deflazione: ad aprile i prezzi al consumo hanno mostrato una contrazione dello 0,1% su base mensile. Nei prossimi giorni l’attenzione tornerà sulla Grecia, ancora impegnata nelle trattative con i creditori internazionali per trovare un accordo sulla lista di riforme. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha guadagnato lo 0,22% a 23.045 punti.

Sono tornati gli acquisti sui titoli del comparto bancario: Banco Popolare ha guadagnato il 2,37% a 14,21 euro, Popolare dell’Emilia Romagna il 5,11% a 7,395 euro, Popolare di Milano il 2,15% a 0,926 euro, Intesa SanPaolo lo 0,60% a 3,016 euro, Ubi Banca l’1,85% a 7,13 euro, Unicredit l’1,41% a 6,45 euro. Ancora profondo rosso per FCA (-5,65% a 13,35 euro) all’indomani dei conti del primo trimestre del 2015 che hanno mostrato ricavi in crescita del 19% a 26,4 miliardi di euro e un utile di 92 milioni rispetto alla perdita di 173 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. Sergio Marchionne ha confermato i target per l’interno 2015. A deludere gli investitori lo slittamento dello spin-off della Ferrari: la vendita del 10% della casa di Maranello è in programma per il terzo trimestre, mentre lo spin-off è stato spostato nei primi mesi del prossimo anno. Poco mossa Cnh Industrial (+0,06% a 7,865 euro) che nel primo trimestre ha mostrato un ribasso dei ricavi dell’11% a 6 miliardi di euro. L’utile netto è calato a 23 milioni da 101 milioni, l’indebitamento netto industriale è salito a 3,1 miliardi e la liquidità disponibile è scesa a 7,2 miliardi, da 8,9 miliardi a fine dicembre. Confermati i target per il 2015.

Stm (-13,36% a 7,13 euro) è crollata dopo aver riportato nei primi tre mesi del 2015 una perdita pari a 22 milioni di dollari dopo il rosso di 24 milioni di un anno fa. Il fatturato è invece sceso a 1,70 miliardi contro gli 1,82 miliardi conseguiti nei primi tre mesi del 2014. Un dato in calo e inferiore alle attese del mercato che si attendeva un giro d’affari pari a 1,74 miliardi di dollari. Per il secondo trimestre del 2015, la società italo-francese dei chip si attende un incremento dei ricavi intorno al 3,5% su base sequenziale.