Milano, 29 apr. (LaPresse) – “Mediaset rimarrà in mani italiane. Le nostre”. Pier Silvio Berlusconi nel giorno dell’assemblea spazza via tutte le ipotesi di aggregazioni o acquisizioni di quote del Biscione. “Non siamo venditori” aggiunge parlando alla stampa alla fine dei lavori a Cologno Monzese. “In Italia non vedo alcun imprenditore che possa prendere il nostro posto” spiega, includendo nella lista quindi anche Telecom Italia che nelle ultime settimane aveva fatto filtrare un concreto interesse per partnership o alleanze. Ed anche all’Estero Vivendi e Sky non sembrano avere grandi opportunità. Anche se Pier Silvio Berlusconi ha confermato il gossip odierno rilanciato da ‘Milano Finanza’ circa un incontro tra Rupert Murdoch e Silvio Berlusconi ieri sera ad Arcore: “Incontri di questo livello sono nella norma, i rapporti tra la nostra famiglia e quella Murdoch ci sono sempre stati. Un incontro c’è stato, non ieri però, ma negli ultimi giorni cui hanno partecipato Rupert Murdoch e mio padre, e si è parlato di vari temi”. “Come detto noi non siamo venditori – ha poi aggiunto – tenere coerentemente questa posizione con Sky la vedo difficile”.
In merito ad uno scambio azionario con News Corp. Berlusconi aggiunge che “partnership di minoranza non ci interessano. Non fatevi film che non ci sono”. Ipotesi confermata dal presidente Fedele Confalonieri: “Murdoch in minoranza non lo vedo, nemmeno a giocare a scopa”. L’accordo su cui potrebbero dibattuto i vecchi amici Murdoch e Berlusconi in questi giorni appare infatti essere un’altra: trasportare parte del bouquet Mediaset Premium sul satellite, e forse si pensa anche all’operazione inversa. Di certo l’offerta di Premium potrebbe essere a breve disponibile anche per gli abbonati Sky, lo stesso Pier Silvio Berlusoni l’ha anticipato dettando anche l’agenda: “Probabilmente nel 2016” spiegando che “stiamo lavorando ad un’offerta affinché i prodotti più pregiati siano visibili anche via satellite a pagamento, e ciò non riguarda solo le partite di Champions League” aggiunge. Chi invece punta a Premium, ancora con più forza se l’accordo con Sky dovesse andare in porto, sono i francesi di Vivendi che presto diventerà il primo azionista di Telecom Italia e che vuole crescere anche in Italia attraverso un’alleanza su più livelli: via internet, via satellite e via digitale terrestre. “I rapporti sono ottimi con loro, gli ambiti possibili per una collaborazione sono molti, li abbiamo incontrati più volte in questi mesi. Ma non ci sono progetti a brevissimo che vedranno il via. Ci sono buone possibilità di lavorare insieme” ha confermato Berlusconi.
“Non siamo partiti alla ricerca di nuovi soci, ma siamo stati cercati da diversi gruppi. Oggi abbiamo un posizione sul mercato italiano con Premium, grazie al calcio ma non solo, grazie a cui siamo al centro dei giochi” spiega ancora Berlusconi. Stessa situazione che vede coinvolte le altre società della holding Fininvest: “La galassia è sana, solida finanziariamente: siamo pronti a cogliere nuove opportunità di sviluppo. Abbiamo dimostrato con l’opas di Ei Towers su Rai Way, e Mondadori (sui libri di Rcs, ndr) che questa è la strada che vogliamo seguire”. “Il fuoco di sbarramento” che ha bloccato l’Opas su Rai Way da parte di Ei Towers “non è del tutto comprensibile, e quando le polemiche si saranno placate, siamo sicuri che la questione di creare una grande unica infrastruttura italiana per la diffusione del segnale Tv tornerà in primo piano. E noi ci saremo, con grande disponibilità” ha commentato Confalonieri in avvio dei lavori dell’assemblea. “La nostra situazione finanziaria ci consente di pensare di nuovo ad investimenti per crescere in Italia e all’Estero – ha poi aggiunto il presidente – ed aprire con coraggio una nuova stagione di conquista, di opportunità industriali e commerciali”. “La nostra italianità è la base migliore per operare in una dimensione internazionale, innanzitutto europea” ha concluso parlando agli azionisti.