Roma, 20 apr. (LaPresse) – Sono ben informati sulla nascita della Fca dalla fusione di Fiat e Chrysler e sono convinti che essa sia un vantaggio per l’economia americana (i due terzi) e italiana (i tre quarti) e che l’operazione rafforzi le relazioni tra Italia e Stati Uniti (i quattro quinti). Però, sono pure convinti che la sede della Fca dovrebbe essere in America – oltre l’80% – o in Italia – uno su sette – : quasi nessuno la pensa in Gran Bretagna o in Olanda. E’ uno dei dati che emergono da un sondaggio annuale per appurare che cosa i giovani americani sanno e pensano dell’Italia: curato dalla Fondazione Italia-Usa, presieduta da Barbara Contini, senatrice ed ex governatore di Nassiriya, e dalla John Cabot University, il sondaggio viene oggi presentato a Roma.
RAPPORTI ITALIA-USA? SI PUO’ FARE DI PIU’. Il campione non è significativo in assoluto dei giovani americani, ma di quei giovani americani, tutti studenti universitari, che conoscono l’Italia e che vi sono già stati per turismo o studio o che desiderano visitarla. Il loro livello di conoscenza delle cose italiane ed europee è molto più elevato del livello medio dei loro coetanei. Il sondaggio, giunto al sesto anno, offre indicazioni ormai consolidate – ad esempio, cibo, cultura e qualità della vita sono, nell’ordine, i maggiori elementi d’attrazione dei giovani americani verso l’Italia – e conferma che né la minaccia del terrorismo, né le peripezie giudiziarie di Amanda Knox né il dramma della Costa Concordia rappresentano significativi deterrenti dal viaggiare in Italia per i giovani intervistati. Che hanno pure un’opinione ben formata sul ruolo e l’importanza dell’Unione europea: il 75% la giudica una protagonista dell’economia globale, ma meno del 60% pensa che eserciti un’influenza sulla politica internazionale. E quanto ai rapporti tra Italia e Stati Uniti, c’è spazio per fare meglio: appena il 45% li considera “stretti”.
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